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Usa, i cyber attacchi minacciano la sicurezza nazionale. Parola di Clapper

Una serie di attacchi cibernetici potrebbe mettere a rischio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. La previsione è contenuta in un rapporto sulle maggiori minacce globali, realizzato dall’ufficio della National Intelligence, diretta da James Clapper.

LE MINACCE PRINCIPALI

Nel dossier, s’identificano come avversari principali sul fronte cyber l’Iran (con cui è in corso un delicato negoziato sul nucleare), la Corea del Nord, la Cina (la cui aggressività è stata inserita, non a caso, nella National Security Strategy presentata a Brookings da Susan Rice). E soprattutto la Russia, che avrebbe predisposto un vero e proprio Cyber Command per insediare lo spazio web di Washington e viene considerato al momento il pericolo numero uno tanto sul fronte virtuale, quanto su quello terrestre per ciò che riguarda la crisi di Kiev.

ATTACCHI CONTINUI

Giovedì, in un’audizione alla Commissione Forze Armate del Senato americano, Clapper aveva sottolineato di non intravedere per gli Usa il rischio di un “cyber Armageddon”, che paralizzi grandi infrastrutture strategiche come reti finanziarie o elettriche. “Si fa sempre meno probabile“. Si tratta di un grosso passo in avanti rispetto agli avvertimenti posti solo nel 2012 dall’allora segretario della Difesa Leon Panetta, che allora parlò del pericolo di una “cyber Pearl Harbor” che avrebbe potuto mettere in ginocchio il Paese.
Il rischio, semmai, avverte Clapper, è quello di “una serie continua di attacchi informatici a moderata intensità, che imporrà costi alla competitività economica e alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti” e che vedrà coinvolti attori statali, criminali informatici o hacker attivi per motivi ideologici.
A dirlo in altri termini è stato poche settimane fa il capo dello Stato maggiore congiunto Usa, Martin Dempsey, che ha definito con preoccupazione il cyber-spazio come un terreno in cui gli attori sono tutti sullo stesso piano e Washington non riesce a tradurre la sua superiorità tecnologico-militare così evidente nei settori classici della difesa.

LA NUOVA AGENZIA

Per questo, la strategia di difesa di Washington, aveva già detto nelle scorse settimane il nuovo segretario alla Difesa americano, Ashton Carter, non prescinderà più dalla tutela del suo spazio cibernetico. Un problema così complesso, ha spiegato, può essere affrontato solo con un approccio olistico, che utilizzi tutti i mezzi a disposizione del governo per scoraggiare e rispondere a queste minacce.
Tra questi mezzi ci sarà certamente una nuova agenzia voluta dalla Casa Bianca – il Cyber Threat Intelligence Integration Center – nata con l’obiettivo di fondere le informazioni a disposizione degli apparati se ci si trovasse di fronte a una crisi.
La miriade di attacchi condotti in questi mesi ai danni di aziende e istituzioni statunitensi ha reso chiaro, anche ai non addetti ai lavori, che il web rappresenta uno dei terreni più significativi delle nuove guerre asimmetriche e come tale va protetto. Così il presidente Obama ha deciso di premere l’acceleratore e di fare di questo tema una priorità.


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