Scalda i cuori degli autonomisti con i richiami ai “veri valori” della Lega federalista di Gianfranco Miglio, così da mantenere una certa presa dentro al partito anche dopo la cacciata. Quindi intavola trattative con i centristi di area ex Dc, ancora molto forti in Veneto. Infine non molla certi ambienti della destra che hanno caratterizzato i suoi primi passi da sindaco di Verona. Flavio Tosi si candida “da uomo libero” a governatore del Veneto ben sapendo che il 31 maggio, data delle elezioni regionali, sarà il primo e decisivo banco di prova della sua nuova avventura politica.
E’ IL MOMENTO DI ACCENDERE I FARI
La tanto contestata fondazione “Ricostruiamo il Paese”, all’origine (almeno dal punto di vista formale) della defenestrazione dal Carroccio, ha adesso l’occasione per entrare in partita. Insomma, come si sentiva ripetere sabato scorso all’auditorium della fiera di Verona, ora i Fari (i circoli locali dell’organizzazione) devono davvero accendersi. Per farlo sono al lavoro i fedelissimi Fabio Venturi, ex vicepresidente della Provincia di Verona e responsabile della fondazione, e Andrea Miglioranzi, presidente dell’azienda municipale Amia con un passato nel Veneto Fronte Skinhead (Vfs). Per andare oltre al popolo leghista, e ripetere l’esperienza della lista Tosi capace di raccogliere quasi il 38% alle comunali, il sindaco ha infatti bisogno di uno strumento per allargare il suo raggio d’azione. Se la fondazione riuscirà in questo intento presentandosi con una lista collegata, saranno le urne a dirlo. Per adesso si prepara la mobilitazione all’insegna del giallo, colore scelto per la campagna elettorale.
I LEGHISTI PRONTI A SEGUIRE TOSI
Non ci saranno fuoriuscite di massa dalla Lega per seguire Tosi. Come riportano le cronache locali, tanti militanti del Carroccio presenti sabato in fiera hanno dichiarato di non voler abbandonare il partito. Tra i parlamentari, stanno col sindaco la compagna e senatrice Patrizia Bisinella e la collega rodigina Emanuela Munerato insieme col deputato Matteo Bragantini. Ancora da definire il futuro di Roberto Caon ed Emenuele Pretaviera. Per rispondere alla controffensiva tosiana, la strategia della Liga Veneta ora in mano al commissario Gianpaolo Dozzo punta a non ricorrere alle espulsioni, così da non creare “martiri”, dicono. La segreteria di Belluno guidata da Leonardo Colle è stata quindi soltanto commissariata, così come nessun provvedimento è stato preso per i consiglieri regionali leghisti che hanno creato il gruppo Impegno Veneto, tra cui il presidente della Liga Matteo Toscani e Luca Baggio, mentre un altro consigliere regionale vicino al sindaco scaligero come il segretario padovano Maurizio Conte attende di conoscere il suo futuro nel Carroccio, cioè se sarà ricandidato o meno. Stesso dicasi per Matteo Tosato e Giuseppe Stoppato, mentre l’assessore regionale Daniele Stival è già passato con Tosi.
DA PASSERA AD ALFANO FINO A SCELTA CIVICA
Sul fronte delle alleanze, su un punto Tosi non transige: niente simboli di partito sulla scheda elettorale, come insegna il modello Verona. Chi sta con lui dovrà quindi presentarsi all’interno di forze civiche. Chiarito questo passaggio, a convergere sul sindaco è innanzitutto l’area di centro, dall’Udc (“è un’opportunità che può mettere insieme chi concepisce la politica del fare contro il linguaggio del populismo”, ha detto il vicesegretario Antonio De Poli) all’Ncd (“si può dare vita a una coalizione vincente tra i liberalpopolari e gli autonomisti”, parola del senatore Maurizio Sacconi), mentre dal segretario di Scelta civica, il veneziano Enrico Zanetti, arrivano segnali positivi (“abbiamo un interlocutore politico in più e un ostaggio in meno delle sciocchezze di Salvini”). A Verona si mobilitano notabili ex Dc come Roberto Bissoli ed Elio Nicito; il vicesindaco Stefano Casali, vicino al coordinatore nazionale Ncd Gaetano Quagliariello, si dice pronto a battagliare in prima linea, con lui il presidente di Ater Niko Cordioli, già candidato alfaniano alle europee. C’è poi il rapporto con Corrado Passera e la sua Italia Unica, che può contare sulla vicinanza del consigliere regionale di Verso Nord, Diego Bottacin, oltre a quello con Manfredi Ravetto del Movimento Nuova Repubblica fino al Partito dei Pensionati di Germano Zanella che ha già sancito l’alleanza con Tosi. Resta da capire cosa farà Forza Italia, ancora senza una posizione ufficiale sulle elezioni venete, anche se ieri dalle colonne del Gazzettino il capogruppo alla Camera Renato Brunetta ha annunciato il sostegno a Luca Zaia avvertendo Tosi di non fare la fine di Mario Monti, un “masochista politico”. Infine al sindaco di Verona arriva l’endorsement via Facebook dell’ex deputato finiano Enzo Raisi.