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Perché contesto il populismo di sinistra di Landini

Due giorni fa, Il Fatto di Travaglio titolava su tutta la prima pagina, in rosso, una notizia ritenuta straordinaria e carica di significati: “È Landini l’anti Renzi”. E nel sommario comunicava che il segretario della FIOM “Lancia la Leopolda rossa”. Quel che penso della iniziativa di Landini l’ho scritto su questo spazio e, semmai, l’entusiasmo e il significato datogli da Travaglio ne sono una conferma.

Ieri ho letto che la CGIL con la Camusso fa sapere che ignorava il passo fatto da Landini. A questo punto c’è da dire che mentre il sistema politico è infestato e corroso dai partiti personali, con la sua iniziativa il segretario della FIOM ci fa sapere che anche pezzi del sindacato sono stati contagiati dal personalismo. E, per la prima volta nella storia del sindacato, siamo in presenza di una grande organizzazione operaia identificata in un leader oggi protagonista della rissa politica che caratterizza l’epoca in cui viviamo.

Io non so ora come la FIOM regolerà i suoi rapporti con la CGIL. Mi stupisce però il fatto che nel sindacato dei metallurgici non si sia aperto un dibattito pubblico su questa svolta. La FIOM ha una storia straordinaria e nel dopoguerra è stata diretta da personalità che hanno fatto la storia della CGIL: Roveda, Foa, Novella, Lama e Trentin, per ricordare i più noti.

Avevo visto con simpatia alcune battaglie sindacali di Landini, e anche se non concordavo in tutto stimavo la sua combattività e il suo rapporto con i lavoratori. Non pensavo che questa sua caratteristica sfociasse nel populismo di sinistra, che è l’altra faccia del populismo di destra e insieme non promettono nulla di buono per il mondo del lavoro, per la democrazia e il Paese. Spero in un ripensamento e in una reazione positiva.

(post pubblicato sul profilo Facebook di Emanuele Macaluso)



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