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Tunisi, tutti i dettagli della strage al museo del Bardo

Torna il terrore targato Stato Islamico. Questa volta la violenza dei jihadisti neri – che secondo alcuni media arabi hanno rivendicato l’attacco – si è scatenata in Tunisia, dove un commando di uomini armati di kalashnikov, travestiti da militari, ha prima fatto fuoco contro un pullman di turisti e poi si è rinchiuso nel museo del Bardo a Tunisi, trattenendo degli ostaggi. La struttura confina con l’edificio del Parlamento tunisino dove i lavori sono stati sospesi dopo la sparatoria.

Non c’è ancora un bilancio definitivo delle vittime, che mentre si scrive sono 22, di cui 4 italiani

UNITÀ DI CRISI

La Farnesina ha attivato l’Unità di crisi. Tra i turisti coinvolti nella sparatoria ci sarebbero quattro dipendenti del Comune di Torino e forse anche i loro familiari. Gli italiani si erano imbarcati su una nave Costa Crociere, che ha fatto tappa a Tunisi.

OPERAZIONE DI SICUREZZA

Il ministero degli Interni di Tunisi ha annunciato alla tv Al Jazeera l’uccisione degli assalitori e la liberazione di tutti gli ostaggi a museo del Bardo.

“L’operazione è terminata e tutti gli ostaggi sono stati liberati”, ha assicurato l’emittente, mentre trasmetteva l’immagine di un ostaggio accompagnato all’uscita dalla sicurezza dal museo.

Tunisi è già la nazione araba che fornisce al Califfato il maggior numero di foreign fighter che vanno a combattere la loro guerra santa in Irak e Siria.

LA REAZIONE DI RENZI

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha condannato gli atti criminali di Tunisi “che vedono, purtroppo, coinvolti anche cittadini italiani”. Ha espresso vicinanza al governo e alle autorità tunisine di fronte a questo nuovo attacco terrorista in Africa.

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