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Ncd Lombardia: perché a Roma Alfano non deve rompere con Renzi

Il patto tra Angelino Alfano e Maurizio Lupi è stato rinsaldato. Gli scossoni seguiti alle dimissioni dell’ormai ex ministro delle Infrastrutture hanno portato a correggere la linea di Ncd nei confronti del governo – più decisione e più spinta nel portare a casa risultati su giustizia e fisco – senza però mettere in discussione né l’asse tra i due, né la permanenza al governo. La conferma arriva da Milano, dove Lupi ha il suo quartier generale. Se infatti proprio da queste colonne il coordinatore di Ncd sotto la Madonnina, Nicolò Mardegan, ha usato toni durissimi contro il ministro dell’Interno sposando la linea anti Renzi di Nunzia De Girolamo, dal coordinamento regionale di lunedì scorso guidato da Alessandro Colucci è uscita invece una conferma dell’asse col premier.

Posizione che ribadisce a Formiche.net anche Luca Del Gobbo, capogruppo Ncd in Regione Lombardia e fedelissimo di Lupi, in difesa del quale la settimana scorsa aveva addirittura invocato l’uscita dal governo Renzi in uno sfogo con Tempi.it, salvo poi correggere il tiro dopo la riunione del regionale e probabilmente un chiarimento con l’ex ministro.

SI’ O NO AL GOVERNO RENZI

“Siamo consapevoli che il Paese si trova in un momento molto difficile, l’azione di Ncd non è stata sempre visibile ma sicuramente incisiva e sta portando a casa riforme attese da anni”, spiega Del Gobbo. Quindi si resta con Renzi?: “Sì, stiamo al governo, ma facciamo di più a Roma quel che stiamo facendo in Lombardia, rendiamo più chiara la nostra azione e cerchiamo di essere più visibili”. Parole diverse da quelle espresse al settimanale diretto da Luigi Amicone, al quale Del Gobbo ha sentenziato: “Basta con un governo che è nato come ‘responsabile’ e si è trasformato in esecutivo politico con un solo uomo al comando”, bollando la riforma costituzionale come “sbagliata” e sostenendo che “dentro la famosa buona scuola, per la buona scuola vera c’è niente”.

Insomma, qualcosa nel frattempo è cambiato. “La mia uscita su Roma – chiarisce ora Del Gobbo – è stata determinata dagli eventi di quei giorni. Rimango comunque fermo su una mia personale opinione: la vicenda Lupi è stata un po’ strana dal punto di vista politico, non mi è piaciuto il silezio assordante di Renzi e il suo doppiopesismo rispetto ai 4 sottosegretari indagati. Istintivamente uno si chiede cosa ci stiamo a fare al governo, ma dall’altra parte ci sono la razionalità di una scelta e i problemi analizzati dal coordinamento regionale, tutte cose che ci portano a dire che in questo momento il Paese ha bisogno di garanzie”.

BENE ALFANO, MA PIU’ SPAZIO A LUPI

Per quanto riguada la leadership di Alfano, finita nel mirino di alcune critiche, per Del Gobbo non ci sono dubbi: “Sta facendo molto bene il ministro degli Interni” e in questo primo anno di guida dell’Ncd “ha ottenuto ottimi risultati”. Morale della favola, Angelino non si tocca. Tuttavia, adesso che Lupi non ha più un incarico di governo, oltre che a prendere la guida del gruppo alla Camera al posto della troppo antirenziana De Girolamo, potrebbe anche giocare un nuovo ruolo nel partito. “Maurizio è una grande risorsa da impiegare nella costruzione politica di un grande progetto popolare”, continua Del Gobbo. Magari affidandogli la segreteria di Ncd cui Alfano non intende rinunciare? “E’ un po’ prematuro per dirlo, sicuramente ci sono tante battaglie da giocare insieme, a cominciare dalle elezioni comunali di Milano del 2016”.

IL LABORATORIO MILANO

E’ proprio da sotto la Madonnina che l’Ncd vuole serrare i ranghi tirando la volata a Lupi come candidato sindaco. Del Gobbo annuncia per dopo Pasqua “un manifesto politico per le elezioni di Milano 2016 sul quale costruire un centrodestra nuovo che si riconosca nell’esperienza del Partito popolare europeo”. Occorre, chiosa il capogruppo lombardo di Ncd, “rilanciare un’azione politica di alternativa al centrosinistra di Renzi e anche alla destra nazionalista e lepenista di Salvini, dal momento che manca nel sistema politico italiano una forza di riferimento popolare per l’area moderata”.



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