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Salvini o Lupi? Il dilemma di Forza Italia a Milano per il dopo Pisapia

La rincorsa di Forza Italia parte da Milano con l’obiettivo di riconquistare la città nel 2016. A lanciare la campagna per l’elezione del primo cittadino nel capoluogo lombardo è stata Maria Stella Gelmini, coordinatrice regionale del partito, in occasione dell’incontro pubblico “Lombardia, modello per il futuro per liberare Milano dalla morsa arancione” della giunta Pisapia, che ha recentemente annunciato che non si ripresenterà per un secondo mandato.

PISAPIA SACARICATO DAL PD

“Troppo facile scaricare il sindaco in corsa”, ha commentato Gelmini, riferendosi alla decisione presa da Pisapia e lasciando intendere che la decisione non sia stata soltanto sua, ma spinta dal suo stesso partito, il Partito Democratico. Pisapia è “soltanto la foglia di fico arancione sulle vergogne del Pd”, ha rincarato la dose Andrea Mascaretti, consigliere comunale, di fronte ad una platea di almeno 500 persone, tra le quali c’erano anche il coordinatore azzurro Giovanni Toti e Daniela Santanché.

NECESSARIA AUTOCRITICA

“Siamo divisi e litigiosi”, ha ammonito il capogruppo di Forza Italia al Senato Paolo Romani, che non è stato l’unico a parlare di una necessaria “autocritica” da condurre all’interno del fronte azzurro. Del resto, come è stato fatto notare dalla consigliera comunale Silvia Sardone, se alle elezioni europee, a Milano, “abbiamo preso il 17% e il Pd il 45% un motivo ci deve pur essere: non è più il tempo del partito degli aperitivi e dei convegni chiusi; dobbiamo tornare tra la gente”. Nelle “periferie”.

LA SPINA DORSALE DI FORZA ITALIA

“Forza Italia c’è, è viva e ha voglia di combattere”, ha assicurato Giulio Gallera, coordinatore del partito a Milano. E ha anche una missione: “Liberare i milanesi dal centrosinistra ora che la città si é quasi liberata da Pisapia”. Di più. “Noi siamo la spina dorsale del partito, proprio quella che, secondo il Corriere Milano, oggi mancherebbe a Forza Italia. Non è vero. E da qui riparte la riconquista di Milano, per liberarla dall’ideologia e dalle tasse” della giunta arancione. Secondo Gallera, infatti, Pisapia “ha usato i soldi dei cittadini per finanziare i suoi provvedimenti ideologici, senza migliorare i servizi”.

MENO TASSE E MULTE SUI MILANESI

Dal 2011 ad oggi, ha spiegato Gallera, le tasse locali “sono aumentate di 770 milioni di euro. Solo di multe fanno 140 milioni in più nel 2014”. Ed è pari a “140 milioni anche il costo per mantenere l’ex provincia di Milano e i suoi dipendenti, che non dovranno fare più niente, ha aggiunto il consigliere Armando Vagliati, illustrando una novità introdotta “dal governo Renzi”.

NO A UNA OPPOSIZIONE ALLA “SALVINI”

“Forza Italia non vuole fare un’opposizione alla Salvini”, ha aggiunto il consigliere comunale Fabrizio De Pasquale, “ma offrire un contributo di speranza alla città, far sì che Milano possa tornare ad essere la capitale del lavoro, per dare un futuro ai nostri figli”. Mentre, hanno spiegato quasi tutti i consiglieri, “Pisapia si è concentrato soltanto su Rom, moschee e centri sociali”. E anche tutti i cantieri di cui ora la giunta arancione “taglia nastri e rivendica meriti” sono progetti inaugurati a suo tempo dai governi azzurri di città e regione: da progetti di riqualificazione urbana di Porta Nuova e Citylife, fino a Piazza Gae Aulenti e l’Expo.

IL MODELLO RESTA LA LOMBARDIA

Infine, l’assessore alla formazione, istruzione e lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, ha ricordato come il capoluogo e tutta la Regione siano stati da sempre il modello di quella linea che il governo, Renzi e Giannini in primis, rivendicano come propria su scuola e lavoro. “Il contratto di ricollocazione l’abbiamo inventato noi con la Dote unica lavoro”, ha ricordato Aprea, e “l’alternanza scuola lavoro è già da tempo realta”. Anche “Garanzia Giovani” a Milano e in tutta la Lombardia “già funziona”, mentre nel resto del Paese stenta ancora a decollare.

LA TELEFONATA DI SILVIO BERLUSCONI

In conclusione è giunta l’attesa telefonata di Silvio Berlusconi, che ha detto: “Riconquisteremo Milano e da lì l’Italia”. ”Presenteremo ai milanesi un programma dettagliato che sarà al centro la qualità della vita dopo anni di disordine e degrado”, ha spiegato il Cavaliere. E ha aggiunto: “Da Milano riparte la sfida alla sinistra, che cambia facce ma mai sostanza, la sinistra, e purtroppo anche Renzi lo sta dimostrando, pensa solo ad occupare il potere a qualunque costo”.

MILANO COME NAPOLI E ROMA

Situazioni analoghe a quella milanese, ha fatto notare Gelmini, sono Roma e Napoli, dove i cittadini non sono affatto contenti delle amministrazioni Marino e De Magistris.
Maria Stella Gelmini, infine, ha aperto la strada a primarie interne alla coalizione di centrodestra, con Ncd, la Lega e Fratelli d’Italia, senza escludere né la candidatura di Matteo Salvini, né quella dell’ex ministro Maurizio Lupi.



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