È un incontro dal segno positivo quello concluso tra Matteo Renzi e Barack Obama alla Casa Bianca. Il presidente del Consiglio italiano ha giocato la carta del Ttip, il partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti.
IL DOSSIER TTIP
L’Italia, ha detto, “sta spingendo con determinazione per questo, non solo perché abbiamo tutto da guadagnare ma anche perché se gli Usa fanno accordi commerciali con tante parti del mondo è fondamentale avere lo stesso rapporto con gli Usa”. Il premier italiano, anche sulla scorta del lavoro svolto dal viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, vuole farsi portavoce e garante di un maggiore dibattito continentale a sostegno del trattato. Un messaggio chiaro di rassicurazione nei confronti dei timori americani per uno sbilanciamento europeo verso la Cina e, in misura minore, la Russia (a questo proposito non è escluso, dicono alcune indiscrezioni, che Renzi abbia anche preso l’impegno di valutare con maggiore attenzione gli effetti del possibile riconoscimento alla Cina nel 2016 dello status di economia di mercato). Il premier ha poi tirato in ballo il partito di cui è segretario, il Pd, maggiore forza europea in seno al Pse, ricordando che “è convinto e sostiene in Ue questa posizione, anche se ci sono resistenze da parte dei socialdemocratici tedeschi”. Nonostante ciò, ha spiegato, “siamo determinati a trovare gli accordi necessari per il Ttip”.
L’ITALIA (E L’EUROPA) VISTE DA WASHINGTON
Nella lunga conferenza stampa con il presidente del Consiglio italiano al termine dell’incontro, Obama ha descritto Renzi come un premier “dinamico”, alla guida di un governo che “è sulla strada giusta”. Secondo il capo di Stato Usa, il nostro Paese vive un momento in cui è giusto “spingere sulle riforme strutturali, ma anche sulla domanda”. Anche se avverte l’Europa: “Non aspettatevi che gli Usa siano il motore [per la crescita, trainando] tutti”. L’inquilino della Casa Bianca ha poi ricordato la solida alleanza con l’Italia e l’imminente appuntamento dell’Expo, dove gli Usa sono presenti con il loro padiglione.
IRAN
Spostandosi sulla politica estera, Obama ha toccato poi il tema dell’Iran e della intesa preliminare di Losanna, che ha creato non poche tensioni con Israele e l’esecutivo di Benjamin Netanyahu: “Se non obbedirà a questo accordo, dovremo applicare altre sanzioni”.
IL RINGRAZIAMENTO AGLI USA
Il presidente del Consiglio ha voluto ringraziare l’America “per lo straordinario contributo profuso per la nostra Liberazione” e la fine della Guerra, dalla quale sono passati 70 anni. Ha poi rimarcato la leadership del presidente democratico: “Un onore per me e per il governo essere qui alla Casa Bianca, nel cuore della libertà. Voglio ringraziare il presidente Obama per la straordinaria leadership che sta esperimento a livello di politica estera e nel modello economico. Non posso che apprezzare il lavoro svolto dagli Usa nella complessa vicenda di Cuba”.
UN PAESE CHE CAMBIA
Ma il Renzi non si è fatto nemmeno sfuggire l’occasione per dare una nuova immagine del Paese e illustrare i prossimi obiettivi del governo. “Credo di poter dire che gli investitori americani che vogliono poter investire in Italia hanno finalmente un mercato del lavoro più flessibile. Questo lo abbiamo già realizzato. Poi avranno un sistema del fisco, della giustizia e della pubblica amministrazione che nei prossimi sei mesi sarà completato”.
AFGHANISTAN E LIBIA
Il premier italiano s’è anche impegnato nuovamente a far “rimanere più tempo le truppe italiane in Afghanistan” e ad assumersi la responsabilità di una “leadership” sia diplomatica, sia nelle attività antiterrorismo per fronteggiare la situazione libica, tenendo presente “che è un problema che riguarda tutta l’Europa e ha a che fare con la stabilità dell’Africa”. “Non è facile – ha aggiunto -, lavoriamo ogni giorno per trovare una soluzione con l’Onu e con partner nella regione. L’unico modo è tornare alla stabilità in Libia”.