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Pensioni, che cosa penso dei progetti di Boeri

Pensioni: calcolo retributivo o contributivo. Quando ero deputato nella XVI legislatura decisi di mettere subito a frutto decenni di esperienza in materia previdenziale e presentai, nel 2008, un progetto di legge (AC 1299) in cui, tra gli altri aspetti, veniva prevista l’introduzione – con il criterio del pro rata ovvero per i periodi successivi all’entrata in vigore della legge – del calcolo contributivo anche per coloro che, a seguito della riforma Dini-Treu del 1995, erano rimasti nel regime retributivo (avendo maturato 18 anni di versamenti entro il 31.12.1995). questa operazione venne poi attuata dalla riforma Fornero a partire dal 2012.

Ricordo che il mio progetto – che non venne mai calendarizzato per un’eventuale esame – suscitò proteste di ogni tipo, anche da parte di potenti associazioni professionali. Non si era capito – spesso si agisce solo per sentito dire – il concetto del pro rata, ma si temeva che io volessi applicare retroattivamente il calcolo contributivo anche ai periodi precedenti l’eventuale (e del tutto teorica) entrata in vigore della mia proposta di legge.

Oggi il presidente della VoceInfo-Inps, Tito Boeri, (nel serafico silenzio del ministro Poletti) propone addirittura di ricalcolare col contributivo i trattamenti (più elevati) già liquidati con il retributivo, gli stessi che – quando esisteva ancora lo Stato di diritto – appartenevano al novero dei diritti acquisiti. In proposito, si avvertono – come reazione – solo malumori e preoccupazioni più che motivate proteste.


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