Skip to main content

Ecco come crescono gli investimenti francesi in difesa e sicurezza

Per l’Eliseo, Parigi val bene una messa e forse anche qualcosa in più, quando si parla di sicurezza. Nonostante l’Europa della Difesa (Italia inclusa) cammini col freno tirato, la Francia pare in controtendenza guardando al supplemento di 1 miliardo e mezzo di euro che il Paese presieduto dal socialista François Hollande ha stanziato per le attrezzature militari. Tra queste, c’è l’acquisto di nuovi aerei da trasporto militare C-130 Hercules, ma anche il mantenimento di sistemi d’arma.

LA SCELTA DELLA FRANCIA

Per Defense news, quelle di Parigi sono scelte strategiche, che riflettono l’intenso sforzo che le Forze armate transalpine stanno operando in Africa sub-sahariana, in particolare in Niger, e che troveranno nuova linfa grazie all’arrivo di un fiume di denaro. Un atteggiamento, sottolineano alcuni analisti, opposto a quello di Roma, che pure – stando alla crisi in Libia e alla crescita degli sbarchi dal Nordafrica – ne avrebbe forse un bisogno maggiore. I nuovi fondi sono infatti solo una parte dei 3,8 miliardi di euro in più di spese militari che Hollande ha annunciato il 29 aprile scorso dopo una riunione di alto livello del consiglio di Difesa e sicurezza nazionale francese. Denaro fresco che, secondo fonti governative, sarà investito in elicotteri, intelligence, cyber, ma anche aerei da rifornimento e cargo, come i C-130.

I NUMERI

Degli 1,5 miliardi di euro stanziati recentemente, circa 330 mila andranno nell’acquisto di quattro Hercules di Lockheed Martin, due dei quali armati con missili Griffin e due attrezzati per il rifornimento in volo di elicotteri.

I PROBLEMI DI PARIGI

Ma, oltre che strategici, i nuovi acquisti dell’Eliseo – che nel settore militare continua anche a esportare, soprattutto nei Paesi del Golfo – sono necessari, secondo gli addetti ai lavori. Dopo l’incidente dell’A400M di Airbus a Siviglia lo scorso 9 maggio, nel quale persero la vita quattro persone forse a causa di un problema al software, la Francia, uno dei principali partner del progetto realizzato dal consorzio europeo, avrebbe deciso di rivedere i suoi piani. Si tratterebbe – secondo fonti del ministero della Difesa transalpino – di un modo per far fronte in modo più adeguato alle sue esigenze, visti i ritardi accumulati da Airbus. La decisione sarà assunta entro la fine dell’anno e per i militari francesi è una vera priorità, visto che consentirebbe di risolvere il problema dello sfruttamento oltremisura dei suoi attuali aerei da trasporto militare i C-160 Transall, un vecchio bimotore franco-tedesco entrato in servizio nel lontano 1967. Se ciò avvenisse, Parigi compirebbe, dopo 14 anni dopo, la stessa scelta che il governo italiano operò nel 2001, quando si smarcò dal programma A400M per affidarsi anch’esso agli Hercules.


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter