Al di là delle posizioni dei governi nazionali e dei titoli sensazionalistici, l’uscita della Grecia dall’area euro potrebbe essere meno scontata di quanto si pensi, dal punto di vista politico, legale e finanziario.
Non esiste infatti una procedura di uscita e la Grecia cercherà qualsiasi appiglio legale per rimanere nell’euro. L’Eurogruppo è un’istituzione europea non ufficiale e non può prendere decisioni che modifichino in alcun modo i trattati o altra legislazione europea. Che ci sia o no un accordo politico nell’Eurogruppo su Grexit, un default selettivo non causerebbe l’uscita immediata della Grecia dall’area euro anche dal punto di vista finanziario.
Il sistema bancario greco vive grazie a una “sottile” linea di credito d’emergenza della BCE, contabilizzata sul bilancio della banca centrale greca, che permette alle banche di fornire servizi bancari e liquidità al sistema. Questa linea di credito non può essere tagliata dalla BCE per decisione politica propria. Pertanto, dovrà continuare a fornire credito fino a quando non stabilirà che le banche greche siano insolventi. Questo potrebbe accadere il 5 luglio, ma non è scontato, se i cittadini greci rifiuteranno l’accordo per il salvataggio europeo. Potrebbe anche accadere il 20 luglio, se la Grecia non riuscisse a ripagare parte del debito detenuto dalla BCE.
Nel frattempo, il default sul debito FMI non causerebbe Grexit. Anche nello scenario apocalittico che il referendum rigetti il piano di salvataggio proposto dall’Eurogruppo, non si può ancora parlare di Grexit. La BCE dovrebbe prendere la decisione di tagliare la linea di credito d’emergenza per insolvenza delle banche locali. Anche in quel caso, tuttavia, la banca nazionale greca potrebbe ancora gestire la crisi delle banche locali senza uscire dall’euro.
La Grecia infatti si è dotata in questi anni di una legge sulla risoluzione delle banche molto vicina alla direttiva europea entrata in vigore il primo gennaio 2015. La risoluzione/cessione di attività bancarie è già avvenuta di recente con una banca locale greca, ma su scala molto più piccola e la banca è poi stata ceduta a un grande gruppo bancario greco. Infatti, in Europa vige la libera circolazione dei capitali e dei servizi finanziari.
Pertanto con l’aiuto di una soglia bassa sui prelievi, filiali greche di banche dell’area euro potrebbero fornire servizi bancari locali utilizzando, se necessario, la liquidità intra-gruppo che è a sua volta protetta dalla liquidità BCE ottenuta in altre nazioni dell’euro.
Simone Valiante, Deputato Pd – portavoce di AmiciDem