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Buona Scuola e Cattivo Sindacalismo

Effetto caldo o effetto Landini? È quello che qualcuno ieri sera si è chiesto, piuttosto ironicamente, guardando il Tg3 e in particolare il servizio sulla cosiddetta Buona Scuola, in discussione ora alla Camera per l’approvazione definitiva dopo il sì del Senato.

D’accordo, Buona Scuola è una definizione piuttosto enfatica e autocelebrativa, tipica della narrazione renziana. Ma farla passare per Cattiva Scuola è un tentativo maldestro. Al Tg3 ci sono riusciti. il servizio ha fatto solo da megafono a qualche decina di manifestanti che sotto la calura di piazza Montecitorio sbraitavano contro Renzi che “uccide la scuola pubblica”. “Uccide”. Proprio così c’era scritto su manifesti e volantini penso della Triplice o dei Cobas, gli organizzatori dell’iniziativa anti governativa.

Si può dire che “uccide” una riformina che assume centomila precari, cerca di dare qualche potere in più ai presidi (che ovviamente si trasformeranno in dittatori), di strutturare il percorso formazione-lavoro per gli studenti (che ovviamente saranno brutalizzati dai privati) e altre cose di sano buonsenso? Si può dire, evidentemente, secondo Cgil, Cisl e Uil, ormai a rimorchio del landinismo scolastico.

Si può dire e si può anche sostenere che la Buona Scuola è addirittura incostituzionale? Sì, proprio così. Questa riforma è “incostituzionale”. E ai microfoni del Tg3 non l’ha detto l’imperituro cobas, Piero Bernocchi, o Maurizio Landini o Susanna Camusso. No, l’ha scandito l’attuale segretario della Uil, Carmelo Barbagallo.

Una voce dal sen fuggita per un leader di uno storico sindacato che da anni, anzi da decenni, si è distinto da un massimalismo parolaio e barricadero preferendo impostazioni riformatrici, realiste e pragmatiche? Si teme di no. Lo stesso Barbagallo, nel corso di una recente trasmissione de La Zanzara condotta da Giuseppe Cruciani sulla confindustriale Radio 24, ha espresso questo argomentato concetto: “Gli italiani sono con le pezze al culo. Renzi ci sta togliendo anche le pezze”. E altri pensieri che abbiamo preferito dimenticare in onore dei predecessori di Barbagallo.

Ma al di là di chi pronuncia tali bestialità, si deve prendere atto che la scuola resta forse l’ultimo comparto in cui si concentrano tutti i più deteriori cascami di un sindacalismo ideologico, conservatore e massimalista, fertile terreno per il grillismo.

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