Il 29 luglio, alle ore 11.00, Andrea Della Valle e Fabrizio Della Valle, rispettivamente fratello e cugino del più noto Diego, erano riuniti in assemblea a Sant’Elpidio a Mare, in provincia di Fermo, nelle Marche, per l’approvazione dei numeri della finanziaria di famiglia Di.Vi.
I NUMERI DELLA FINANZIARIA E L’IMPATTO DELLA TOD’S
Il 2014 per la holding, che custodisce sia la quota di controllo di oltre il 50% della Tod’s sia una parte della partecipazione in Rcs, si è chiuso con utili in miglioramento a 26 milioni dai 23,2 del 2013. A spingere i profitti sono stati soprattutto i dividendi staccati dalla società delle calzature, che nel 2014 hanno rappresentato per la Di.Vi. un assegno da 44,4 milioni. E questo, spiega il bilancio della finanziaria, sebbene l’anno scorso la Tod’s abbia risentito “della flessione mondiale del mercato del lusso”. Peraltro, proprio in questi giorni, complice l’esposizione alla Cina, per il gruppo marchigiano quotato in Borsa (così come per le altre società del lusso e della moda) sono riprese le turbolenze.
LA SVALUTAZIONE DELLA QUOTA NEL CORRIERE DELLA SERA
Al contrario, come sottolineato di recente dall’agenzia Radiocor, a pesare sul bilancio del 2014 è stata la nuova svalutazione delle azioni di Rcs, il gruppo editoriale del Corriere della Sera di cui la Di.Vi. ha in portafoglio il 2,7% del capitale (un altro 4,6% fa capo a un’altra finanziaria della famiglia Della Valle, la Diego Della Valle & c.). Nel dettaglio, il valore di tale partecipazione è stato allineato ai prezzi di Borsa dello scorso dicembre ed è sceso a 14,8 milioni, corrispondenti a 1 euro circa per ogni titolo ordinario Rcs, dai 18,5 milioni della fine del 2013.
NIENTE DIVIDENDI MA FIENO IN CASCINA
Nonostante la svalutazione di Rcs, come detto, il bilancio della Di.Vi. si è chiuso in utile, per oltre 26 milioni. L’assemblea della Di.Vi. di fine luglio, però, ha deciso di destinare i profitti a riserve, anziché distribuirli tra gli azionisti, e quindi per la maggiore parte tra i due fratelli Diego e Andrea Della Valle. In altri termini, la finanziaria ha preferito mettere fieno in cascina.
PIÙ DEBITI E NUOVI ACCORDI CON LE BANCHE
Se, da una parte, la Di.Vi. ha aumentato gli utili grazie ai dividendi della Tod’s, dall’altra, ha anche incrementato i debiti con le banche. Il dato, nel corso del 2014, è infatti cresciuto da 105,66 a 250 milioni. A determinare l’aumento dell’esposizione verso gli istituti di credito, come si legge tra le righe del bilancio della Di.Vi., è il contratto di finanziamento sottoscritto nel gennaio del 2014, insieme con l’altra finanziaria della famiglia Diego Della Valle & c., con Credit Suisse Zurich. L’importo del prestito è di 240 milioni, ma il documento spiega che a fine 2014 risultava erogato soltanto per 100. Il bilancio aggiunge poi che tale finanziamento, nel corso del 2014, è stato rinegoziato a condizioni meno onerose per sfruttare i bassi tassi di interesse. Allo stesso modo, l’anno scorso, è stato ricontrattato anche il prestito da 175 milioni (erogato per 150) che era stato sottoscritto nel 2013 con Bank of America. Entrambi i finanziamenti con i gruppi esteri sono garantiti, tra le altre cose, da azioni della Tod’s.
LE NOVITÀ DEL 2015
Il bilancio, tra i “fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio”, segnala inoltre che nel 2015 il debito con Credit Suisse Zurich è stato rimborsato e che è stato contestualmente sottoscritto un nuovo finanziamento con Credit Suisse Milano. In altri termini, la Di.Vi. ha preferito optare per la filiale italiana della stessa banca svizzera. Sempre tra i “fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio”, la Di.Vi. segnala che quest’anno i dividendi Tod’s di propria spettanza sono diminuiti a 33,3 milioni, contro i 44,4 del 2014. Questo significa che nel 2015, per alzare gli utili rispetto al 2014, la finanziaria della famiglia Della Valle dovrà puntare su altri cavalli.