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Dalla Russia con amore, nuovi mezzi per l’esercito di Assad

Perugia ─ Girano in internet da qualche giorno le foto di nuovi mezzi militari in dotazione al governo siriano in azione sul campo di battaglia. Si tratta di veicoli da combattimento e mezzi di trasporti di fabbricazione russa. Dunque Mosca starebbe ancora inviando armamenti al governo di Damasco per aiutare l’alleato Bashar el Assad in una fase critica del conflitto. (Inutile aggiungere che le nuove consegne non fanno altro che permettere al rais di allungare la guerra che ha già prodotto oltre duecentomila morti e qualche milione di sfollati).

Le immagini vanno prese con relativa cautela: è in atto una guerra di disinformazione più o meno strumentale che coinvolge spesso anche le fonti ufficiali, figurarsi quelle non ufficiali che in piena propaganda e confusione escono dal campo di battaglia. Qualche giorno fa, alcuni siti avevano diffuso la notizia che sei caccia Mig-31 erano stati inviati dalla Russia all’aeroporto Mezze di Damasco: non ci sono stati sviluppi, ma come avevamo scritto su Formiche, il condizionale è d’obbligo in certi casi e non ci sarebbe da stupirsi se fosse tutta una montatura. Fatta questa premessa fondamentale, si può andare avanti.

Alcune delle immagini riprendono soldati governativi a bordo di un Tigr, veicolo da trasporto truppe multiuso e multi-strada (la risposta russa all’Hummer americano) di recente produzione: la ditta produttrice GAZ ne ha consegnato all’esercito russo il primo pezzo in servizio nel 2006.

Due giorni fa ha varcato il Bosforo in direzione Siria, la classe Alligator Nikolay Filchenkov, nave da trasporto anfibio russa appartenente alla Flotta del Mar Nero ─ la nave è di stanza a Sebastopoli, in Crimea: notare il filo geopolitico. È stata fotografata da Istanbul con a bordo quelli che sono stati riconosciuti come KamAZ (camion militari) e una variante dei BTR-80, veicoli armati da trasporto truppe ─ alcuni di questi erano arrivati già in Siria tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014: dovevano proteggere chi si occupava dello smantellamento dell’arsenale chimico, ma poi non sono più tornati indietro (un simpatico cadeau di Mosca la rais siriano) e ora si muovono sul campo di battaglia dipinti di verde oliva senza marchiatura numerica.

Sempre in questi giorni, i video ripresi durante una battaglia nell’area nord-ovest della provincia di Latakia (il centro di potere alawita, difeso con i denti dal regime siriano), mostravano un BTR-82A, APC (ossia Armoured Personal Carrier, veicolo da combattimento della fanteria). L’azione a Latakia è condotta in modo congiunto dalla Ndf, National defence force (la più importante delle milizie paramilitari lealiste), dall’Esercito siriano e dalla Guardia repubblicana, che ultimamente è stata robustamente spostata da Damasco a difesa di Latakia. Il BTR-82A sembrerebbe in dotazione a quest’ultimo corpo, che è arrivato in giugno sulla costa siriana munito di carri armati T-72, corazzati BMP-2 e semoventi: si suppone che la consegna dei nuovi APC risalga a quel periodo.

@danemblog

(Foto: la N. Filchenkov sul Bosforo, via Bosforo Naval News)


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