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Il pasticciaccio sulla lettera del Papa alla scrittrice di libri pro-gender

Era sembrata fin dall’inizio strana la ricostruzione che su diversi organi di stampa veniva data a proposito della lettera che il Papa avrebbe inviato a Francesca Pardi, l’autrice di diversi volumi pro-gender che il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, aveva messo al bando dalle scuole pubbliche cittadine. In particolare, a finire nel mirino dei più critici era stato il libro “Piccolo uovo”, libro in cui la Pardi narrava la storia di due pinguini maschi che adottano e crescono un piccolo rimasto orfano. Stando alle notizie di ieri mattina, l’autrice avrebbe ricevuto una missiva del Papa in cui Francesco la invitava “ad andare avanti”, con tanto di benedizione finale.

LE PAROLE DEL PAPA SUL GENDER

Apriti cielo. Altro che “chi sono io per giudicare?”: l’apertura avrebbe avuto l’impatto di un terremoto. Però il tutto appariva bizzarro, considerata la durissima posizione che il Pontefice ha sempre mantenuto nei confronti della cosiddetta teoria gender. Si pensi solo a quanto Francesco disse lo scorso 15 aprile, inaugurando il ciclo di catechesi sulla famiglia: “Mi domando, ad esempio, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa”. E ancora, “per conoscersi bene e crescere armonicamente, l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna, e quando ciò non avviene se ne vedono le conseguenze”.

LA PRECISAZIONE DELLA SALA STAMPA VATICANA

Il caso è stato chiarito nella tarda mattinata di ieri, quando dal Vaticano è arrivata la dichiarazione del vicedirettore della Sala stampa, padre Ciro Benedettini. Innanzitutto, ha detto Benedettini, la missiva doveva rimanere riservata: “Si trattava di una risposta privata e quindi non destinata alla pubblicazione (cosa che purtroppo è avvenuta)”. In secondo luogo, “in risposta ad una lettera al Santo Padre di Francesca Pardi, dai toni educati e rispettosi, la Segreteria di Stato ha accusato ricezione della medesima con uno stile semplice e pastorale”.

“NON SI INTENDE AVALLARE COMPORTAMENTI NON CONSONI AL VANGELO”

Quanto al merito della questione, la Sala stampa precisava che “In nessun modo la lettera della Segreteria di Stato intende avallare comportamenti e insegnamenti non consoni al Vangelo, anzi auspica “una sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani”. In ogni caso, “la benedizione del Papa nella chiusa della lettera è alla persona e non a eventuali insegnamenti non in linea con la dottrina della Chiesa sulla teoria del gender, che non è minimamente cambiata, come più volte ha ribadito anche recentemente il Santo Padre. Quindi è del tutto fuori luogo una strumentalizzazione del contenuto della lettera”.

“RISPOSTA DI PRAMMATICA”

La lettera recapitata a Francesca Pardi era firmata, per conto del Papa, da mons. Peter B. Wells, assessore per gli affari generali della Segreteria di stato. Come poi ha chiarito padre Ciro Benedettini, “non è affatto singolare e, anzi, è di prammatica che la segreteria di Stato risponda alle missive inviate al Papa. E’ un adempimento di routine”. Sostanzialmente, insomma, non ci si è preoccupati troppo del destinatario della risposta “di prammatica”.

“MAI SCRITTO DI ANDARE AVANTI” 

Più tardi è arrivato il commento di Francesca Pardi, come riportato da Aleteia: “Papa Francesco non mi ha scritto “Vai avanti”. La sua risposta non è un’apertura alle famiglie omogenitoriali. Ma è sicuramente un cambiamento di tono nel confronto. Ci restituisce il rispetto che meritiamo, come persone e come famiglia. E’ da un anno che siamo attaccati in maniera denigratoria per i libri che pubblichiamo con la casa editrice Lo Stampatello. Attacchi aggressivi, aspri”.



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