La ripresa dei lavori parlamentari riattiva le scosse telluriche nel Nuovo Centrodestra placatesi durante l’estate. Il Meeting di Cl a Rimini ha fatto da incubatore di buona parte dei subbugli della pattuglia alfaniana, dove cresce la consapevolezza di un redde rationem sempre più vicino. Che fare dunque? Continuare a stare con il Pd renziano al governo e replicare la stessa alleanza anche a livello locale, in vista delle elezioni amministrative 2016 in città come Torino, Milano, Bologna e Napoli? Oppure – come intende fare ad esempio Nunzia De Girolamo – cercare di ricostruire il centrodestra, riaprendo il dialogo con Forza Italia e Lega Nord?
DALLI AL MEETING
Qualcosa tra l’Ncd e l’area che ruota attorno a Comunione e liberazione deve essersi incrinato. Altrimenti non si spiegherebbe il duro attacco apparso su l’Occidentale, il giornale online vicino al partito, sferrato contro il Meeting di Rimini sostenendo che sia stata “un’occasione persa”. Forse perché non figuravano al tavolo dei relatori esponenti di spicco dell’Ncd né al governo (l’unico ministro di Area Popolare invitato è stato Gianluca Galletti dell’Udc, niente palco per Beatrice Lorenzin e Angelino Alfano) né in Parlamento (con la sola esclusione di Raffaello Vignali)? A leggere l’articolo di Elena De Giorgio i motivi sarebbero ben altri, ma è chiaro che certe assenze hanno pesato.
(LA SFILATA DEI MINISTRI DEL GOVERNO RENZI AL MEETING. TUTTE LE FOTO)
SUBBUGLI AL NORD
L’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni qualche giorno fa ha ribadito il sostegno al governo Renzi ritenendo però “doveroso”, a differenza di quanto detto da Fabrizio Cicchitto, “in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, fare di tutto per costruire alleanze di centrodestra. E questo è importante soprattutto in Lombardia, dove Ncd è al governo della Regione collaborando con una Lega moderata e riformista”. Che è poi lo stesso ragionamento illustrato dal coordinatore regionale lombardo di Ncd e commissario a Milano, Alessandro Colucci, convinto che “se vogliamo dare a Milano un’amministrazione forte e in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e alle emergenze, emerse in questi anni per l’incapacità della giunta Pisapia, serve un centrodestra compatto e coeso che trovi le sue basi in contenuti e principi condivisi. In altre parole un centrodestra che guardi all’alleanza che guida oggi Regione Lombardia”.
(GLI ALFANIANI IN SUBBUGLIO VISTI DA UMBERTO PIZZI. LE FOTO D’ARCHIVIO)
LA DISTANZA TRA LUPI E VIGNALI
Che la linea politica da intraprendere in casa Ncd non sia del tutto chiara, lo evidenziano anche le discrepanze registrate nelle dichiarazioni di due esponenti ciellini come Maurizio Lupi e Raffaello Vignali. L’ex ministro giovedì a Repubblica ha detto che “per me l’alleanza con Renzi non è irreversibile, né una strada senza ritorno”, a differenza della tesi di Cicchitto, confermando che sul tema “c’è una discussione in atto tra noi”. “Anzi – ha aggiunto – auspico una sfida con Renzi alle prossime politiche”. Dal canto suo, l’ex presidente della Compagnia delle opere e attuale coordinatore dell’Integruppo per la Sussidiarietà su Formiche.net ha invece suggerito di proseguire nell’alleanza tra Alfano e Renzi.
(TUTTI I VIP AL MEETING DI RIMINI. LA GALLERY DI FORMICHE.NET)
FIBRILLAZIONI AL SUD
E’ invece nel Meridione che le sirene del Pd renziano fanno maggiori proseliti in Ncd. Emblematico il caso campano: il coordinatore regionale Gioacchino Alfano sul Corriere del Mezzogiorno ha aperto la strada all’alleanza con il Pd per le comunali di Napoli.
Sempre dalla Campania, il senatore salernitano Giuseppe Esposito (vicino all’ex presidente di Palazzo Madama Renato Schifani) su Formiche.net ha poi proposto di rottamare l’Italicum chiedendo di “cambiare la legge elettorale” togliendo il premio di maggioranza alla lista unica per darlo alla coalizione.
SOCIALISTI “NON GARANTITI” VERSO RENZI
In linea con quanto sostenuto da Cicchitto, anche il vicecapogruppo di Ap alla Camera Sergio Pizzolante ha indicato su Formiche.net di seguire la strada che porta dritto al Pd, sostenendo che “il nostro è un progetto di grande area moderata finalizzato a instaurare con Renzi una collaborazione strategica”. Tuttavia, né lui né Cicchitto figurano però nella lista di (presunti) nomi “garantiti” descritta con indiscrezioni da Gianluca Roselli del Fatto Quotidiano, ossia di quei parlamentari di Area Popolare che Renzi avrebbe assicurato di ricandidare: si tratterebbe di Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini, Beatrice Lorenzin, Gaetano Quagliariello, Gianluca Galletti, Lorenzo Cesa, Gioacchino Alfano, Dorina Bianchi, Giuseppe Castiglione e Rosanna Scopelliti.