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Aborto, carcerati, Lefevre. Le istruzioni del Papa per il Giubileo

Nel gran caos organizzativo in vista dell’ormai imminente apertura della Porta Santa giubilare, il Papa prende carta e penna e – in una lunga lettera a monsignor Rino Fisichella, che per il Vaticano è il sovrintendente dell’anno santo dedicato alla misericordia – mette in rilievo alcuni punti “sui quali ritengo importante intervenire”. Il testo è una serie di indicazioni che il Pontefice dà in vista dell’appuntamento annunciato lo scorso inverno in San Pietro.

COME OTTENERE L’INDULGENZA

Innanzitutto, mette nero su bianco Francesco, “desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso”. Per ottenere l’indulgenza, i fedeli dovranno “compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni cattedrale o nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano, e nelle quattro basiliche papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione”. La stessa cosa avverrà nei santuari e nelle chiese tradizionalmente identificate come giubilari.

ASSOLUZIONE PER CHI HA PRATICATO L’ABORTO

E l’assoluzione la potranno ottenere anche quanti hanno procurato l’aborto. Sulla questione, il Papa si dilunga nell’inquadrare il tema e nello spiegare perché la assoluzione sarà possibile. “Il dramma dell’aborto – scrive – è vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta”. Il pensiero del Pontefice va alle donne “che hanno fatto ricorso all’aborto”. Scrive Francesco che si tratta “di un dramma esistenziale e morale”. Ma “il perdono di Dio a chiunque è pentito non può essere negato”. Da qui, la decisione di concedere a tutti i sacerdoti, per l’Anno Giubilare, “la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono, nonostante qualsiasi cosa in contrario”.

VALIDE LE CONFESSIONI DAI LEFEBVRIANI

Significativa, poi, è l’apertura “a quei fedeli che per diversi motivi si sentono di frequentare le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X”, fondata dal vescovo scismatico Lefebvre che negli anni hanno rifiutato la mano tesa dal Vaticano riguardo una ricomposizione della frattura. Il principio, che il Papa chiarisce nella lettera a mons. Fisichella, è che “questo Anno giubilare della misericordia non esclude nessuno”. Ecco perché, “mosso dall’esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l’Anno santo della misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati”.

“GIUBILEO OPPORTUNITA’ DI UNA GRANDE AMNISTIA”

Il Pontefice pensa anche ai carcerati, e ricorda che “il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto”. Francesco, a tal proposito – prima di auspicare una riscoperta della “ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale” – scrive che “nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre” sarà come passare la Porta Santa.



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