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Perché Farmindustria borbotta sui tagli in fieri nella Legge di stabilità

Durante questo mese aziende del settore farmaceutico, governo e autorità regolatorie si incontreranno per riavviare il dibattito sulla sanità in Italia.

In programma c’è un tavolo interministeriale per discutere sulla governance e una serie di convocazioni da qui al 29 settembre delle singole industrie all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), per la revisione del prontuario nazionale del medicinali.

Una procedura che il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha definito “già una chiara manovra finanziaria”, per cui “la speranza è che nella prossima legge di Stabilità non ci siano nuovi interventi sulla farmaceutica: abbiamo già dato e con questa revisione stiamo ancora dando”.

I RAPPORTI CON IL GOVERNO

“I contenuti dei lavori del tavolo sulla farmaceutica – ha assicurato Scaccabarozzi  – sono all’attenzione del governo e sono considerati argomenti importantissimi, soprattutto perché così come siamo messi, con tetti di spesa sottodimensionati e un pesante sistema di payback, non potremo andare avanti. Fra l’altro, prevediamo un ulteriore sforamento del limite della spesa farmaceutica ospedaliera. Tutto questo non è più sostenibile per le aziende, ma mi sembra che su questo ci sia consapevolezza: quanto prima occorre
intervenire”.

La revisione del prontuario prevista dal recente Dl enti locali, da attuare entro il 30 settembre, “è un ennesimo sacrificio per il nostro settore. Speravamo di poterlo evitare, ma ci è stato chiesto con forza soprattutto a livello regionale. E stiamo rispondendo con senso di responsabilità, pur avendo già i prezzi più bassi d’ Europa. Il dialogo con Aifa è comunque ottimo”, ha detto il presidente di Farmindustria.

LE SPERANZE

“Personalmente ho due speranze – ha detto Scaccabarozzi – La prima è che questa manovra sia fatta con intelligenza per non mettere in ginocchio alcune aziende, e su questo abbiamo avuto rassicurazioni”; la revisione del prontuario va fatta “con trasparenza e utilizzando i criteri scientifici che tutti ci aspettiamo siano applicati”.

La seconda speranza, ha aggiunto Scaccabarozzi, “è che nelle prossime leggi di Stabilità la farmaceutica non venga coinvolta. Abbiamo già dato e con questa revisione stiamo ancora dando. Mi auguro che i lavori del tavolo vengano tradotti velocemente nei primi interventi” per migliorare la gestione della spesa farmaceutica, questi sì “da inserire in legge di Stabilità”.

L’INVITO DI FARMINDUSTRIA

“Realisticamente, non mi aspetto che ci siano più fondi, anche se sarebbe auspicabile: il ministro della Salute ci ha provato, ma qualcuno poi ha fatto retromarcia. Occorre però ridistribuire le risorse all’interno delle voci di spesa: ci sono ancora voci sopra finanziate, mentre la nostra è sotto finanziata pur avendo costi standard in tutta Italia grazie al prezzo fissato da Aifa a livello centrale. Bisogna considerare il farmaco come parte integrante
dell’assistenza al cittadino: se si farà, le risorse si troveranno. In caso contrario, ci saranno problemi per le aziende e per tutta l’economia del Paese”, ha concluso Scaccabarozzi.


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