E’ vero che ad un certo livello la dabbenaggine susciti anche tenerezza o persino simpatia. Per molti questo è il caso del sindaco Marino, e lo si comprende anche perché il livello dei suoi detrattori (politici e giornalisti) lascia molto a desiderare. Poi ci si è messo anche il Papa a renderlo ridicolo e sembra davvero che il troppo stroppi (ci sarà di certo qualche serio attrito tra Comune e Santa Sede sulla gestione del Giubileo).
Forse ha ragione Padellaro quando paragona il sindaco di Roma all’ispettore Clouseau, che crea disastri a non finire senza rendersene conto e ne esce sempre indenne (a pagare il conto è semmai il capo della polizia Dreyfus/Matteo Renzi).
Però anche la dabbenaggine per essere tale non deve mai sfiorare la protervia, cosa che invece, troppo spesso il sindaco non si fa mancare.
E’ vero che mai Marino ha detto di essere stato invitato in America dal Papa. Però sul quell’improvvido viaggio restano troppe zone grigie che l’interessato non si è preoccupato di fugare. “Vado a raccogliere fondi per i monumenti di Roma” è motivazione un po’ troppo vaga per un sindaco in missione ufficiale. Serve qualcosa di più per poterci credere: dati, incontri, potenziali finanziatori, progetti, veicoli finanziari, possibili destinazioni, ecc. La dovuta riservatezza non basta da sola a coprire tutti gli ambiti di interesse.
“Il viaggio è a costo zero per il contribuente” pur non essendo un tema che mi sta a cuore – se davvero Marino fosse andato a raccogliere milioni per Roma, chissenefrega del costo del viaggio – è affermazione zoppicante, perché a quanto pare riguarda lui e forse l’addetto stampa ma non gli altri due membri dello staff. Se poi davvero Marino è andato principalmente a Filadelfia per una lecture nella sua ex Università , la Temple, (dove ha molti amici) non si spiega tanto perché abbia poi tampinato il Papa in ogni incontro pubblico.
Non aiuta neppure il titolo della sua lezione “”Transplantation: From Surgery to Reviving the Eternal City” (che conferma un po’ l’idea di uno trapiantato)e fa un po’ ridere il curriculum pubblicato sul sito della Temple. “Mayor Marino brings remarkable insight and expertise in many areas beyond politics, medicine and research. Driving innovation in an ancient city steeped in bureaucracy, he is knowledgeable about managing cultural and artistic heritage, and even papal security. With his lecture just two days before Philadelphia’s Papal Mass, Mayor Marino will be participating in events with Pope Francis.” Papal security? Andiamo…
Se in tutto questo qualcuno ti contesta – come è stato il caso di alcuni militanti dei Fratelli d’Italia – non puoi rispondere “voi rappresentate la mafia” perché così cadi nel più protervo dei canoni dialettici: “poiché io sono il bene, chi mi critica è il male”, un metodo diffuso, che unisce Marino a Saviano passando per Grasso. E non fa bene a nessuno.