“È stato fatto un errore. Vallejo è entrato per la carica che aveva e che ha avuto fino ad ora: era il segretario della Prefettura degli Affari economici. Come è entrata lei: non sono sicuro, ma credo di non sbagliare se dico che è stato lui a presentarla come una donna che conosceva il mondo dei rapporti commerciali“.
Papa Francesco ha scelto il viaggio di ritorno dall’Africa per parlare del processo sulla fuga di notizie in Vaticano che ha preso il via i primi di novembre e vede come imputati Francesca Immacolata Chaouqui, monsignor Vallejo Balda, Nicola Maio e i giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi. Chaouqui e Vallejo Balda “hanno lavorato e quando è finito il lavoro – ha continuato il Pontefice –, i membri della Cosea sono rimasti in alcuni posti in Vaticano. La signora Chaouqui non è rimasta in Vaticano: alcuni dicono che si è arrabbiata per questo. I giudici ci diranno la verità sulle intenzioni. Per me non è stata una sorpresa, non mi ha tolto il sonno, perché hanno fatto vedere il lavoro che si è cominciato con la commissione dei nove cardinali, quello cioè di cercare la corruzione“.
IL DUO VALLEJO BALDA-CHAOUQUI
Sono sulle pagine di tutti i principali quotidiani da giorni i due membri della Cosea, la Commissione della Santa Sede per gli affari economici che aveva il compito di studiare un riordino delle finanze vaticane, e condividono, ora, l’accusa di aver raccolto e divulgato documenti riservati. Chaouqui e Vallejo Balda hanno lavorato assieme alla Cosea nel 2014, di cui Balda era Segretario. Ma com’è entrata Francesca Immacolata in Vaticano? “È stato il cardinale (Tauran ndr) a convocarmi per segnalare la giovane Chaouqui, mi ha dato lui le buone referenze“, ha raccontato Vallejo Balda in un memoriale pubblicato da Repubblica. I due, stando alle parole di Balda, si sarebbero conosciuti nel 2013 e quando arrivò il momento di nominare la Commissione Cosea Balda avrebbe fatto il nome di Chaouqui a Papa Francesco “anche in considerazione dell’indicazione del cardinale Tauran“, si legge sul quotidiano diretto da Ezio Mauro.
I lavori della commissione si sono conclusi il 22 maggio 2014 e a Chaouqui non viene assegnato nessun nuovo incarico. Riesce però a mantenere rapporti in Vaticano – secondo la ricostruzione di Repubblica – grazie a una consulenza della Prefettura degli affari economici affidata a una società di informatica riconducibile al marito Corrado Lanino. Balda acconsente poi che lei lo aiuti per completare l’archivio della Commissione, insieme a Nicola Majo, suo segretario. La loro conoscenza sarebbe culminata il 28 dicembre 2014 in un rapporto carnale, di cui Vallejo Balda si sarebbe pentito subito, temendo poi il “ricatto dell’amore“.
IL CARDINALE E LA CONTESSA
Ma lo sponsor in Vaticano di Chaouqui, spiega Balda, non sarebbero né Vallejo Balda né il cardinale Tauran, o non solo. È la contessa Marisa Pinto Olori dal Poggio, presidente dei Messaggeri della pace in Italia, secondo monsignor Balda, ad aver premuto per far entrare Chaouqui in Vaticano. La contessa sarebbe, secondo quanto dichiarato da Vallejo Balda, “da trent’anni è in rapporti stretti e affettuosi” con il cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, nominato dal papa camerlengo di Santa Romana chiesa lo scorso dicembre e presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso dal 2007.
“La contessa Pinto lo teneva al guinzaglio come un cagnolino“, avrebbe dichiarato Vallejo Balda ai pm vaticani – come si legge nella ricostruzione di Fiorenza Sarzanini su Repubblica – che continua: “ricordo quando lei mi disse: ‘Lo invito a un thé mezz’ora e lo strizzo come un limone‘”. La contessa Olori dal Poggio teneva in pugno il cardinale Tauran, ma non solo. Secondo Vallejo Balda la presidente dei Messaggeri della pace ha avuto per lungo tempo rapporti confidenziali con il cardinale Giovanni Battista Re, punto di riferimento del clero conservatore.
LE PAROLE DI CHAOUQUI SULLA CONTESSA
Del ruolo chiave di Marisa Pinto Olori dal Poggio aveva parlato la stessa Chaouqui: “La contessa che ha immense capacità di relazioni, mi indica, in un certo senso, un metodo… Lei mi insegna tutto… Io reagisco bene a queste nuove e stimolanti sollecitazioni. Sono ambiziosa e religiosa. Il training attecchisce, imparo velocemente la capacità di gestire le relazioni e governarle. Spesso la contessa mi porta con sé ai ricevimenti delle ambasciate, in ambienti vicini al Vaticano dove è molto conosciuta e apprezzata. Anch’io comincio a crearmi una prima piccola rete di conoscenze. Infatti, piano piano, mi ritaglio uno spazio nel campo delle relazioni esterne dello studio che erano praticamente inesistenti“.
Un ruolo che la contessa ha smentito – “Sì, Francesca la conosco, ma non l’ho introdotta io in Vaticano, ci è entrata da sola” – ma che secondo monsignor Vallejo Balda sarebbe al centro di un problema più ampio relativo ai rapporti di alti religiosi con le donne che, come è successo a lui stesso, provoca paura “del ricatto d’amore“.