Dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi e i disordini durante la Conferenza sul Clima, in Francia sono aumentate le tensioni politiche in vista delle elezioni regionali del prossimo 6 dicembre.
Il Partito Socialista, alla guida del governo, è al potere nella maggior parte delle regioni dal 2010. Ma a pochi giorni dell’appuntamento elettorale il sentimento politico è cambiato molto. Il presidente socialista François Hollande ha un basso indice di popolarità, che potrebbe influire sulla sorte degli altri candidati. Nel 2012 i socialisti francesi sono arrivati alla guida del Paese con la promessa di riforme economiche e sociali, ma i risultati, secondo diversi sondaggi, non hanno soddisfatto gli elettori.
NUMERI E PREVISIONI
Gli ultimi sondaggi del Bva, Institut d’études de marché et d’opinion, indicano che la destra vincerà in due delle regioni più importanti del Paese con Marine Le Pen e la giovane Marion Marechal Le Pen (qui l’articolo di Formiche.net): Nord-Pas-de-Calais-Picardie e Provence-Alpes-Cote. Il sondaggio di Ifop per il quotidiano Le Journal du Dimanche stima che il Front National otterrà il 28% dei voti. Il Partito Socialista, invece, avrà il 22%, mentre sinistra e Verdi il 12%. Il direttore di Ifop, Frédéric Dabi, conferma la virata a destra della Francia. Il Fronte di Sinistra di Jean-Luc Melenchon avrà molta difficoltà a superare la soglia del 10%.
L’ASCESA DEL FRONT NATIONAL
Il 73% degli elettori ha detto che andrà a votare e di questi solo uno su tre ha detto che lo farà per il Partito Socialista. In meno di un mese il Front National di Marine Le Pen è riuscito a raggiungere il 49% dei consensi, seguito dal partito I Repubblicani di Nicolás Sarkozy con il 30%. Potrebbe vincere in quattro regioni: Ile de France, le Centre Val de Loire, Pays de la Loire e Alsace Champagne Ardenne Lorraine. Il Partito Socialista resterebbe con Bretagna, Languedoc Roussillon Midi Pyrénées e Aquitania Limousin Poitou Charentes. Il risultato è ancora incerto in 13 regioni.
IL TERRORISMO COME PROTAGONISTA
Il jihadismo è stato uno dei protagonisti della campagna elettorale. Secondo un sondaggio dell’agenzia Elabe per la tv francese BFMTV, il 41% dei francesi sostiene le decisioni prese durante le scorse settimane da Hollande. Il presidente francese conta sull’appoggio dell’opinione pubblica per aver richiamato all’unità nazionale e rafforzato le operazioni militari contro lo Stato Islamico in Siria.
L’IMMAGINE DI MARION
Il trionfo, però, non sarà così scontato per il Front National. Se le previsioni fossero confermate del tutto, in molte regioni si andrà al ballottaggio; uno svantaggio per il partito di Le Pen che ha difficoltà a conquistare nuovi elettori.
L’asso nella manica del FN è Marion Marechal-Le Pen. La ragazza aveva due anni quando suo nonno, Jean Marie Le Pen, fondatore del partito, la teneva in braccio in una foto di un manifesto elettorale. Oggi è la più giovane parlamentare nella storia della Francia e il membro più votato del comitato centrale del Front National. Ha proposte conservatrici molto rigide su matrimoni gay, immigrazione, protezionismo economico e l’uscita della Francia dall’euro. Marion Le Pen sostiene che l’Islam e la Repubblica francese siano incompatibili. Come suo nonno, promuove una linea capitalistica e nazionalistica, contro l’assistenzialismo dello Stato. Il vantaggio? Per molti osservatori, con i suoi 25 anni trasmette un’immagine di modernità e freschezza che conquista consensi.