Molti soggetti hanno chiesto di partecipare in Versalis ma tutti ci chiedevano di chiudere e sacrificare stabilimenti italiani, quindi abbiamo selezionato il dialogo con quelli che possono dare garanzie.
E‘ quanto hanno detto in sostanza, secondo la ricostruzione di Formiche.net, i vertici di Versalis ieri nel corso di una riunione tenuta al ministero dello Sviluppo economico. Un incontro organizzato dal dicastero retto da Federica Guidi con i sindacati proprio su Versalis, la controllata di Eni attiva nella chimica. Oggetto della riunione? Piani e futuro della società che secondo indiscrezioni è di fatto in vendita da parte del gruppo partecipato dal ministero dell’Economia.
Le parole recenti dell’ad del colosso energetico, Claudio Descalzi, sono state chiare: “Per cinque anni la società deve restare nel suo perimetro, per tre anni non ci devono essere tagli al personale, l’ad deve restare quello attuale e Versalis deve restare italiana”. Ma, anche con tutti questi vincoli, la ricerca di un investitore è necessaria per vendere almeno il 70% della società e fornire capitale per 1,2 miliardi necessario per passare alla chimica verde, dopo aver bruciato dal 2000 a oggi ben 5,8 miliardi.
E che cosa hanno detto ieri i vertici di Versalis nel corso dell’incontro organizzato dal ministro dello Sviluppo, Federica Guidi?
Secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, il presidente Salvatore Sardo e l’amministratore delegato Daniele Ferrari hanno prima illustrato la situazione attuale del settore chimico, condizionato dalla competitività globale, dal costo delle materie prime e anche dalle politiche climatiche europee. Secondo i vertici dell’azienda, “bisogna specializzarsi”, dunque si deve anche prevedere la separazione delle società chimiche da grandi gruppi se non sono integrati.
Versalis, hanno ricordato Ferrari e Sardo agli interlocutori, ha avuto circa 3,7 miliardi di perdite di Ebit negli ultimi dieci anni ed Eni ha dato oltre 5,6 miliardi di cassa a Versalis. Comunque la previsione di Ebit per l’anno passato è positiva, hanno sottolineato Sardo e Ferrari.
Ma per riorganizzare e riorientare le produzioni servono investimenti importanti, hanno rimarcato i vertici di Versalis. E’ dunque fondamentale – secondo i vertici di Versalis e di Eni – trovare un partner per essere un player internazionale “per posizionarci tra i primi, oggi siamo il numero 67 al mondo”.
I vertici di Versalis hanno svelato nel corso della riunione al dicastero retto da Guidi che molti soggetti hanno chiesto di partecipare in Versalis, “ma tutti ci chiedevano di chiudere e sacrificare stabilimenti italiani”. “Abbiamo selezionato il dialogo con quelli che possono dare garanzie”. Sarà scelto, hanno fatto intendere i vertici di Versalis, un soggetto che possa garantire la crescita della società, che debba avere capitali per un altro miliardo, che non abbia stabilimenti che si sovrappongano con i nostri, e che accetti che la sede resti quella attuale e che il management sia italiano.
Per i sindacati il soggetto evocato da Versalis sarebbe il fondo Sk Capital: in questo articolo di Formiche.net numeri, uomini e investimenti del fondo.