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Cosa farà Cisco in Italia. Parla Santoni

Una scommessa di 100 milioni di dollari per spingere la digitalizzazione dell’Italia, puntando sulla formazione delle nuove competenze e sul sostegno alle startup. È questo il piano triennale annunciato martedì da Cisco, la compagnia californiana che fornisce apparati di networking, dopo l’incontro con il premier Matteo Renzi al quale hanno partecipato il ceo della società Chuck Robbins e l’amministratore delegato di Cisco Italia Agostino Santoni. “Un percorso che aspira a diventare più ampio, dando impulso alla crescita economica, all’occupazione e a un più ampio e pari accesso alle opportunità nella società”, dice Santoni in una conversazione con Formiche.net.

A cosa saranno destinati i 100 milioni di dollari che Cisco ha annunciato di voler investire in Italia?

Ci concentreremo, in partenza, su due aree chiave: il sostegno all’innovazione e la formazione. I primi passi di questo impegno sono il cuore dell’annuncio che abbiamo dato. Da una parte c’è il protocollo di intesa che abbiamo siglato con il MIUR, che prevede di investire per la presenza del nostro Programma Cisco Networking Academy nelle scuole italiane, così da supportare la diffusione delle competenze digitali nella scuola e offrire a più studenti la necessaria formazione ICT sulle competenze richieste da un mondo del lavoro sempre più digitalizzato. Dall’altro c’è il lavoro in corso con Invitalia Ventures per andare a sostegno dell’ecosistema delle startup innovative in Italia.

Come si concretizzerà il vostro sostegno alle start up?

Per quanto riguarda le start up, Cisco ha una tradizione di attenzione e di collaborazione con questo ecosistema: il sostegno tramite co-investimenti in venture capital è uno dei pilastri del nostro modello di innovazione interno ed esterno. Più in generale osserviamo da sempre con attenzione le dinamiche e le imprese innovative italiane e abbiamo contatti con le realtà che vi operano, quanto annunciato pochi giorni fa è il primo passo importante di un percorso.

Cosa farete con il mondo accademico?

Le Università sono già nostri interlocutori sia per l’attività di ricerca e sviluppo che facciamo sia come sedi, anch’esse, di molte Networking Academy che consentono di intrecciare alla formazione accademica le competenze tecnologiche specifiche. Le iniziative che studieremo saranno costruite su un punto di partenza costituito da una solida relazione con il mondo accademico.

Cos’altro prevede il piano?

Il piano sui tre anni prevede molti altri elementi: legati alla nostra attività di ricerca e sviluppo basata in Italia, alla collaborazione in ambito accademico sui temi della cybersecurity ed al supporto alla trasformazione digitale dei settori chiave della nostra economia come il manifatturiero e l’agroalimentare.

Come metterete le vostre competenze sul tema della cybersecurity a disposizione del nostro Paese?

Mettiamo a disposizione le nostre competenze in ottica formativa, come annunciato nell’accordo con il MIUR, e nel rafforzare le attività di formazione e ricerca nell’ambito accademico sul tema; naturalmente continueremo a essere presenti, come da sempre siamo, nei tavoli in cui si lavora per costruire e mettere in pratica l’Agenda Digitale del nostro paese, Agenda di cui la sicurezza è certamente un punto molto importante.

Che cosa ha fatto finora Cisco per l’innovazione dell’Italia?

Siamo in Italia dal 1994, oltre 20 anni. Ci siamo impegnati in molti modi: attraverso acquisizioni come quelli della divisione fotonica per applicazioni terrestri di Pirelli Optical System, da cui sono nati i nostri laboratori Cisco Photonics. Abbiamo investito e investiremo in questi laboratori che oggi guidano dall’Italia l’attività di ricerca mondiale di Cisco sulle tecnologie per le reti ottiche, e anche questo è fare innovazione.  Le nostre Networking Academy formano studenti fin dal 1997, solo l’anno scorso sono state circa 20.000 le persone che hanno frequentato i nostri corsi. Vorrei citare poi uno dei più recenti progetti con il quale abbiamo potuto contribuire ad un momento di grande successo e di rilancio per il nostro paese, Expo Milano 2015: come partner tecnologici della manifestazione, abbiamo creato le soluzioni tecnologiche che hanno contribuito a far di Expo fosse un’esperienza innovativa, sicura, una prova concreta di come può essere realizzata oggi una “città” fondata sulle tecnologie digitali.

Quali sono gli obiettivi del programma di accelerazione digitale?

Per Cisco fare “Country Digitization Acceleration” significa applicare un modello di accelerazione della trasformazione digitale basato sulla collaborazione con governi, industria e settore accademico, con l’obiettivo primario di aiutare a massimizzare per tutti, in modo equo e inclusivo, i vantaggi dell’innovazione digitale. E’ questo il motivo per cui il fronte delle competenze e del supporto all’ecosistema dell’innovazione è così importante come punto di partenza per un percorso più ampio, che può dare impulso alla crescita economica, all’occupazione ed a un più ampio e pari accesso alle opportunità nella società. Questi sono gli obiettivi di fondo.

Che impatto si avrà sull’occupazione?

Le competenze che possiamo apportare, offrendo tramite le Networking Academy sia i contenuti, sia le piattaforme per imparare, sono le più importanti oggi sul mercato, quelle che mancano: 176.000 posti di lavoro in area ICT saranno disponibili in Italia entro il 2020, ma chi li coprirà se non ci saranno gli specialisti? Non si tratta solo di ICT: il digitale sta cambiando anche i settori economici tradizionali, a partire dal manifatturiero. Per questo amplieremo l’offerta di formazione nella scuola proprio sulle tecnologie per l’industria 4.0 ad esempio, ma anche sul tema delle smart grid e naturalmente come sempre sulle tecnologie che permettono di gestire, innovare, sviluppare la Rete.

Cosa pensa del piano del governo Renzi per la banda larga?

Vediamo un impegno importante da parte del governo Renzi, che chiama a raccolta le risorse e il contributo di tutto l’ecosistema digitale italiano. La priorità data alla diffusione dell’accesso alla banda larga in tutto il territorio è un importante premessa per dare a tutti l’accesso alle opportunità della tecnologia, e non possiamo quindi che vedere positivamente le azioni che facilitano il raggiungimento di questo obiettivo.


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