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Ecco il nuovo pensiero di Obama sulla cyber security

Aumento stanziamenti di uno terzo (fino a 19 miliardi di dollari). Istituzione di un chief information security officer. Formazione di un gruppo di professionisti informatici reclutati da Silicon valley. Rafforzamento delle partnership con privati. Sono alcuni dei caposaldi del nuovo pensiero del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sulla cyber security.

Il Wall Street Journal ha pubblicato un op-ed firmato da Barack Obama in cui il presidente americano spiega quanto sia importante per gli Stati Uniti il mondo della cyber security – settore su cui il Pentagono prevede di aumentare i fondi del prossimo bilancio.

La questione in effetti non è secondaria: negli ultimi anni gli Stati Uniti sono stati oggetto di diversi attacchi informatici, che hanno colpito strutture federali, militari, e private; i dati personali di oltre cento milioni di americani sono stati sottratti, tra cui numeri delle carte di credito, conti bancari, tessere sanitarie e assistenziali. Hacker russi e cinesi hanno attaccato strutture centrali come l’Office of personnel management (in cui furono sottratti dati di milioni di dipendenti federali) o l’attacco contro la Sony operato dai nordcoreani (che nel campo dell’hacking sono un threat forse maggiore che in quello nucleare).

“Queste minacce informatiche sono tra i pericoli più urgenti per la sicurezza economica e nazionale dell’America”, scrive Obama, che aggiunge come “la posizione dominante sul digitale” garantisca all’America un vantaggio nel mondo economico, continuamente incalzato da “governi stranieri, criminali e attori solitari che stanno prendendo di mira le nostre reti di computer, [stanno rubando] segreti commerciali da società americane e violano la privacy del popolo americano”.

Il pensiero di Obama è chiaro: “Queste minacce informatiche sono tra i pericoli più urgenti per la sicurezza economica e nazionale”. Per questo l’Amministrazione ha cercato e trovato il voto bipartisan a dicembre per una legislazione ad hoc (l’Amministrazione punta molto nella collaborazione del Congresso repubblicano, che spesso su altri temi ha assunto posizioni da filibustering ma che su questo dovrebbe non tirarsi indietro), ha stanziato più fonti al Pentagono e ha promosso la condivisione e l’integrazione di intelligence tra le varie agenzie. Nonostante ciò, sottolinea il presidente, c’è ancora molto da fare, e utilizza lo spazio reso disponibile dal Wall Street Journal per annunciare il “nuovo piano per la cyber security” che prevede una spesa da 19 miliardi di dollari.

Tre miliardi saranno stanziati per rinnovare l’intero sistema informatico federale, “un Atari in un mondo di Xbox” ha detto il presidente per spiegare la differenza tra i sistemi e i codici delle strutture del governo rispetto alle moderne tecnologie disponibili. Poi la volontà di intensificare gli sforzi per costruire un team di super specialisti, da reclutare “tra le migliori menti della Silicon Valley”. Altro punto, aumentare la collaborazione tra governo e imprese, “per scoraggiare, rilevare e distruggere le minacce, anche per [difendere] le infrastrutture critiche della nazione”, un programma che coinvolgerà, secondo quanto annunciato da Obama, anche 1,4 milioni di piccole e medie imprese americane “perché ogni ditta è potenzialmente vulnerabile”. Quarto aspetto, una nuova campagna di sensibilizzazione nazionale sulle minacce informatiche al fine di incoraggiare gli americani ad “andare oltre le password aggiungendo un ulteriore livello di sicurezza come un’impronta digitale o codici inviati al cellulare“.

“Finché sarò presidente, proteggere le infrastrutture digitali degli Stati Uniti sarà una priorità assoluta per la sicurezza nazionale. Non risolverò tutte queste sfide per il prossimo anno, ma stiamo gettando una solida base per il futuro” conclude il presidente degli Stati Uniti.



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