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Chi ci sarà a Firenze per la prima tappa dell’Osservatorio di I-Com

Capacità di attrarre investimenti, grado di innovazione dell’industria, stato delle infrastrutture, trasparenza e partecipazione di cittadini e imprese. Sono questi gli elementi alla base dello studio di I-Com, Istituto per la Competitività presieduto da Stefano da Empoli, che verrà presentato domani 10 marzo, in occasione del primo evento pubblico dell’Osservatorio sulle relazioni territorio-impresa (ORTI – www.osservatoriorti.com), un incubatore itinerante di relazioni virtuose fra imprese e territori, dal titolo “La Toscana che collabora”. Imprese ed amministrazioni territoriali alleate per lo sviluppo e l’innovazione”.
Ecco il programma dell’evento organizzato a Firenze e i punti di forze e di debolezza della Regione Toscana emersi dal report.

CHI CI SARÀ

L’evento si terrà a Firenze dalle ore 16.00 alle ore 20.00, presso il Salone Brunelleschi in Palagio di Parte Guelfa. Il dibattito coinvolgerà amministratori locali regionali e comunali, imprenditori e manager locali e nazionali oltre che parlamentari e rappresentanti della società civile. Parter dell’evento sono Enel, Eni, Hewlett Packard Enterprise Italia, Terna e Public Affairs Advisors.

Scarica il Programma Convegno I-Com_La Toscana che collabora_Firenze 10 marzo

IL REPORT

Il report di I-Com analizza i principali trend economici della Regione Toscana e lo stato dei rapporti tra le amministrazioni territoriali e le imprese. “Dallo studio emerge la stabilizzazione del ciclo economico regionale, più lenta rispetto al dato nazionale – ha detto da Empoli al Corriere fiorentino – Il quadro dovrebbe consolidarsi nel 2016, con una crescita del Pil dell’1,1%. E rispetto ai trend nazionali, abbiamo più occupazione e un forte dinamismo degli investimenti esteri soprattutto sul fronte dei servizi, con imprese mediamente di dimensioni più grandi che attraggono maggiormente l’interesse dall’estero rispetto al manifatturiero, la cui quota si è ridotta notevolmente durante gli anni della crisi, come nel resto d’Italia”.

LA STRUTTURA DELL’ECONOMIA TOSCANA

Secondo i dati emersi dallo studio di I-Com in Toscana il 90% degli investimenti esteri è concentrato nel settore dei servizi, che valgono il 16,8% del totale del valore aggiunto delle attività economiche, ovvero più della media nazionale. La Toscana ospita il 34% delle imprese attive in Italia: si tratta prevalentemente di imprese di piccole e medie dimensioni che occupano circa il 75% degli addetti. La produttività del lavoro nella regione è superiore alla media italiana, con un valore aggiunto pro capite di 600 euro ad addetto. Negli ultimi anni, in linea con il trend nazionale, il tasso di disoccupazione ha superato il 10% nel 2014 cominciando a ridursi nuovamente solo durante il 2015, e le imprese toscane hanno drasticamente ridotto i programmi di assunzione dopo il 2008.

ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI

Il report evidenzia che in controtendenza rispetto al dato nazionale, la Toscana è stata selezionata dal Financial Times al nono posto tra le prime dieci regioni d’Europa per strategia di attrazione degli IDE (investimenti diretti all’estero) nel biennio 2014/2015 e al primo posto tra le prime dieci regioni dell’Europa meridionale.

INFRASTRUTTURE

Riguardo all’aspetto infrastrutturale, I-Com ha esaminato tre aspetti: il settore TLC, dove la “Toscana appare leggermente in ritardo rispetto ad altre regioni, con una copertura sia in banda larga che ultra-larga inferiore di qualche punto percentuale rispetto al dato nazionale”; il settore energetico, dove “si conferma prima nel Centro Italia in quanto a potenza installata di energia rinnovabile (4% del totale nazionale), mentre è seconda al Lazio sia per quanto riguarda la densità della rete elettrica che per produzione di energia, registrando infatti anche il saldo negativo più elevato tra le regioni del Centro (-5.580 GWh)”; e il settore dei trasporti, nel quale la Toscana “mostra di avere una densità della rete di trasporto autostradale, ferroviario e aeroportuale inferiore al Lazio, ma decisamente superiore rispetto ad Umbria e Marche, mentre è prima per trasporto marittimo (sia merci che passeggeri)”.

PARTECIPAZIONE E RAPPRESENTANZA

Un parere molto positivo è stato attribuito al fatto di aver adottato la prima legge regionale sulla partecipazione, ancora oggi considerata un esempio nel panorama italiano, risalente al 2007. Un nuovo testo di legge sulla partecipazione è stato poi approvato dal Consiglio regionale della Toscana il 2 agosto del 2013.
La Toscana è stata inoltre la prima regione italiana a essersi dotata (nel 2002) di una legge sulla rappresentanza professionale di interessi, l’unica normativa regionale sul rapporto dei gruppi di interesse con le assemblee legislative che abbia ricevuto attuazione.

OPEN DATA

Ritenuto degno di nota è anche il capitolo della trasparenza nella diffusione dei dati pubblici. “Nel 2015 – ricorda lo studio – il Consiglio regionale toscano, per testimoniare la propria capacità di stare al passo con i tempi, ha approvato una legge sugli open data (legge regionale 18 febbraio 2015, n. 19)”, hanno scritto gli autori del Rapporto.

L’IMPOSIZIONE FISCALE

La Toscana dimostra inoltre di essere la regione più competitiva tra quelle del Centro, per quanto riguarda l’imposizione fiscale, soprattutto in relazione alle addizionali regionali e comunali all’IRPEF. Infatti, “ferma restando l’aliquota ordinaria IRAP al 3,90%, la Toscana presenta le aliquote dell’addizionale regionale all’IRPEF più basse (ad eccezione del primo scaglione)”.

IL RITARDO NEI PAGAMENTI

Le istituzione toscane arrancavo invece in riferimento al fenomeno dei ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione.
Secondo l’ultimo aggiornamento del MEF, che le istituzioni toscane risultano non aver ancora saldato il 69% delle fatture a loro carico, una percentuale leggermente superiore alla media nazionale. Qualche esempio: al novembre 2015 la Regione aveva pagato il 31% delle fatture per circa 1,3 miliardi di euro, sotto la media italiana, con un tempo medio di pagamento di 102 giorni, mentre tra i Comuni capoluogo Firenze ha la tempestività migliore con 20,9 giorni e tra le Province le più virtuose sono Arezzo e Prato. Tra le Asl nei primi nove mesi del 2015 la peggiore è Livorno con 113 giorni di ritardo rispetto alla scadenza delle fatture.

ESPERIENZE DI SUCCESSO

Il report approfondisce anche alcune esperienze di successo nel rapporto tra le enti locali e imprese (cd. “buone prassi”): il progetto #semplificatoscana, battezzato nel 2014 dalla Regione, con nove misure di semplificazione implementate successivamente da delibere di Giunta, il piano di interventi sviluppato dalla Regione per accelerare la ripresa delle attività industriali, salvaguardare i livelli occupazionali, sostenere i programmi di sviluppo, attrarre nuovi investimenti e, infine, favorire la riqualificazione nelle aree di Livorno e Piombino; a partire dal 2014 le cosiddette “maratone dell’ascolto”, lo strumento utilizzato dal Comune di Firenze per favorire la partecipazione di cittadini e imprese alle scelte strategiche della città; i Consigli Territoriali di Partecipazione (CTP) istituiti a Pisa nel 2009; “Muoviamoci Insieme Prato” (MIP), il percorso partecipativo per la costruzione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Infine nel 2015 il progetto “Siena siamo noi. Un futuro per Siena” per raccogliere il parere dei cittadini in merito allo sviluppo futuro della città.

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