Un’autobomba è esplosa nella capitale turca Ankara, provocando secondo le autorità almeno 34 morti e decine di feriti.
L’esplosione è avvenuta in Guvenpark, nei pressi della sede del ministero dell’Educazione, nel quartiere Kizilay vicino a numerose fermate degli autobus. Alcuni veicoli si sono incendiati successivamente alla detonazione.
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Secondo le ricostruzioni ottenute tramite testimonianze dirette, il veicolo imbottito di esplosivo si sarebbe lanciato contro una banchina in cui diverse persone stavano attendendo l’arrivo di un autobus. CNN Turk dice che i feriti — 125 secondo l’ufficio del governatore, di cui 19 in gravi condizioni— sono stati trasferiti in dieci ospedali diversi. 30 persone sono morte sul posto, tra cui i due kamikaze nel veicolo, mentre altri quattro sono morti nel loro cammino verso l’ospedale.
Il quotidiano Hurriyet ha detto che l’esplosione è avvenuta circa alle 18:41 e l’area è stata evacuata in caso di un secondo attacco.
Come già visto fare in altre situazioni l’autorità turca che si occupa di telecomunicazioni ha proibito alle televisioni di trasmettere notizie sull’attacco, isolando anche le antenne ripetitori di internet nell’area. Tuttavia diverse immagini, alcune agghiaccianti, sono circolate subito dopo l’esplosione, avvenuta in un luogo molto frequentato.
(Le foto sono state prese da Twitter)
Al momento non ci sono rivendicazioni, anche se fonti della polizia hanno riferito alla Reuters che dalle prime indagini emergerebbe un coinvolgimento da parte del Pkk. Il ministro degli Interni ha fatto sapere che “già lunedì” potrebbero essere noti i nomi degli attentatori, e i loro collegamenti. Lo stesso ha riferito che è impossibile prevenire azioni del genere, in quanto la bomba era piazzata su un veicolo civile in movimento.
Il mese scorso, un attacco bomba su un autobus militare di Ankara che ha ucciso 28 persone e ferito decine di altre, è stato rivendicato da una fazione affiliata al gruppo curdo combattente. L’attentato odierno è avvenuto nella stessa zona.
L’autobomba in Turchia segue di poche ore un attacco avvenuto in una spiaggia in Costa d’Avorio. I due episodi comunque non sembrano collegati.
La capitale turca è stata colpita da tre attacchi sanguinari in meno di sei mesi, che mostrano le minacce alla sicurezza che la Turchia deve affrontare in questo momento in cui è in guerra sia con lo Stato islamico, sia con i combattenti curdi locali del Pkk e gli alleati siriani dell’Ypg. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha detto che i gruppi terroristici hanno preso di mira i civili, perché stanno perdendo la loro lotta contro le forze di sicurezza turche.
Il corrispondente da Istanbul della BBC Mark Lowen ha commentato che “il paese che era l’angolo stabile del Medio Oriente e alleato fondamentale dell’Occidente in una regione volatile è ora in un momento pericoloso”.
La BBC riporta anche un avviso emesso dall’ambasciata americana ad Ankara, che aveva messo in guardia i suoi cittadini l’11 marzo di un “potenziale complotto terroristico” nella città.
“I terroristi devono sapere — si legge in una nota di cordoglio diffusa da Palazzo Chigi — che per quanto sanguinoso sarà il loro odio non riusciranno a piegarci e scuoterci, ovunque essi colpiscano. La risposta e la condanna della comunità internazionale sarà ferma, unanime, risoluta”.