Patrizia Bedori ha deciso di fare un passo indietro. La corsa a Palazzo Marino non le interessa più. Così, il Movimento Cinque Stelle dovrà riporre le speranze (e i voti) su un altro candidato. Bedori era stata eletta nel novembre scorso durante le “comunarie” di Milano, che si erano tenute straordinariamente non online ma all’auditorium Valvassori Peroni del capoluogo lombardo. I votanti erano stati 300 e Bedori aveva vinto sugli altri 7 candidati raggiungendo 74 consensi.
LA MARCIA INDIETRO
Nel corso di una riunione, tenutasi nella sede di via Barrili a Milano, ieri Bedori ha comunicato la decisione di abbandonare la corsa alle Comunali. “Lascio, non me la sento più”, queste sono state le sue prime parole. Ha proseguito: “Non mi ritiro, sarò nella lista se me lo permetteranno, sarò di fianco a chi verrà. Vorrei che il Movimento fosse unito, ve lo chiedo con il cuore”, ha detto tra le lacrime ai suoi compagni di partito, come mostra un video pubblicato su Corriere.it. Il primo ad avere qualche dubbio sulla sua discesa in campo era stato Dario Fo. Ma allora la signora, milanese doc, aveva fatto valere le motivazioni della rete (eletta con il classico metodo grillino interattivo) e così la polemica era andata a sfumare. Nelle ultime settimane, però, qualcosa deve essere cambiato tra le fila dei Cinque Stelle, probabilmente complice anche l’ottimo consenso riscosso da Virginia Raggi – diametralmente opposta alla Bedori per piglio, carattere e presenza scenica – impegnata nella campagna elettorale romana. Così, ecco che si è arrivati al ritiro.
LE MOTIVAZIONI
A pesare sulla decisione della Bedori pare sia stato il rapporto controverso con la stampa e la tenuta psicologica della candidata rispetto alla pressione mediatica. Questa almeno è la motivazione ufficiale. “Mi sento addosso troppa pressione da parte dei giornali. Io mollo. Soffro ad andare in tv e a rilasciare interviste. Non sono tagliata per fare questo, il mio apporto al movimento non mancherà mai, il movimento per me è la vita. Prima di dirlo alla stampa, ho voluto dirlo a voi. Non ce la posso fare ragazzi”. Ha aggiunto: “Spero non ci siano preclusioni e dietrologie”. Insomma, la gogna mediatica avrebbe avuto la meglio. Ancora una volta. Poi però la Bedori ha sentito il bisogno di precisare: “Nessuno mi ha fatto pressioni, né Grillo, né Casaleggio. Nessuno. E’ una decisione mia. Voglio ritornare a fare la mia vita che ho completamente abbandonato negli ultimi quattro mesi”. Excusatio non petita, accusatio manifesta?
TROPPO DI SINISTRA?
In realtà, si vocifera (come riportato ieri dal quotidiano La Repubblica) che la candidata pentastellata non andasse (più) a genio a Gianroberto Casaleggio perché ritenuta “troppo di sinistra”. “Anche i rom vanno integrati”, aveva risposto la grillina quando qualcuno le è stato chiesto quali sarebbe state le politiche d’integrazione che avrebbe messo in atto, in caso di elezione a Palazzo Marino. Non è andata meglio quando la Bedori è stata “interrogata” sulla possibilità di costruire un luogo di culto islamico nella città meneghina. “Non una moschea grande, ma tante piccole nei vari quartieri di Milano”, aveva detto. Inoltre, come raccontano le cronache milanesi, ai vertici nazionali del Movimento 5 Stelle non sarebbe stata gradita la mancata presa di posizione di Bedori in merito alla fusione tra A2a e Linea Group Holding. Non è tutto, approfondendo tesi e proposte della militante pentastellata (come ha ricostruito Simona Sotgiu su Formiche.net) si nota una particolare attenzione all’ambiente e ai temi sociali. Da consigliere della Zona 3, Bedori ha tra l’altro presentato un progetto sulla riduzione della plastica nelle mense scolastiche, proponendo anche menu biologici, e ha provato a sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata.
SULLA RETE
Insomma, nonostante qualcuno abbia sostenuto che a spingere per far decidere in tal senso l’ormai ex candidata a sindaco di Milano sia stato Casaleggio, lei ha ribadito pure sulla pagina Facebook l’assoluta libertà: “Nelle squadre è importante capire chi fa cosa in base alle naturali predisposizioni e può accadere che ci si accorga di non sentire propria una determinata posizione. In questi giorni mi sono resa conto che il mio ruolo nel movimento non è questo e siccome faccio parte di una comunità con all’interno competenze eccezionali, lascio il posto a un altro portavoce” ha scritto. E poi ha aggiunto: “E’ una decisione intima e insindacabile, per me i valori del movimento sono nel mio dna, uno vale uno. Il nuovo candidato sindaco sarà formalizzato nei prossimi giorni”.
CHI PRENDERÀ IL SUO POSTO?
Nel suo discorso di commiato alla corsa per Palazzo Marino, Bedori ha speso parole di apprezzamento per Gianluca Corrado, arrivato terzo alle “primarie virtuali” dei Cinque Stelle (il secondo classificato nel frattempo ha lasciato il movimento). Corrado dunque dovrebbe essere nominato a breve nuovo portavoce. Sempre che Casaleggio e company non decidano di rifare le primarie grilline, questa volta on line.
I SASSOLINI NELLA SCARPA
“Qualche sassolino nella scarpa oggi me lo voglio levare“. In un post pubblicato questa mattina sulla sua pagina Facebook, Patrizia Bedori ha scelto di rispondere ad alcune delle accuse e delle offese che, a suo giudizio, sono arrivate dalla stampa: “Avete usato volutamente termini come casalinga e disoccupata per offendermi – scrive Bedori -, volevo dirvi che per me non sono offese. Ci sono milioni di casalinghe in Italia e grazie a loro, le vostre madri, sorelle, mogli e compagne che ogni giorno dedicano il loro tempo con dedizione alla famiglia, ai figli, ai mariti e si fanno carico di tutta una serie di compiti per cui lo stato è inadempiente come la cura degli anziani, che l’Italia sta in piedi. Si il famoso welfare è sopratutto sorretto da loro“. Ha attaccato chi ha usato la parola “disoccupata” in modo denigratorio, negativo, sinonimo di “sfigata” precisando di non “in cerca di una cadrega”. Ha risposto a Tonino Silvestri (che l’aveva definita “brutta grassa e obesa”) e a Serenella Fucksia (che l’aveva definita “nulla facente super cazzolara svogliata”) chiarendo che lei, Bedori, per giudicare le persone si basa su quello che fanno e, rivolta a Fuksia, ha scritto: “Sei famosa perché non mantieni la parola data ai tuoi elettori e, come dicevo, io le persone le valuto da quello che fanno”. Ha poi ringraziato chi l’ha sostenuta e appoggiata. Nessun riferimento ai vertici del Movimento o alle prossime – possibili – consultazioni per la scelta di un nuovo candidato.