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Fisco e pensioni, cosa pensano i sindacati autonomi

Che fine hanno fatto le proposte dei sindacati per fare emergere l’economia in nero e recuperare l’evasione che non siano generici appelli a rendere più dure sanzioni e pene?

Da un paio di anni i tre principali confederali non ne parlano, ma il tema è riemerso nel corso di un convegno principalmente dedicato al nodo pensioni (con principale bersaglio il governo Renzi e, ancora di più, il presidente dell’Inps Tito Boeri). A lanciarlo Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, Stefano Biasioli, segretario di Confedir, e Michele Poerio, presidente di FederSpev.

La ricetta è quella del contrasto di interessi tra venditori e compratori. “Deducibilità, parziale o totale, delle spese”. Magari automatica, da realizzare attraverso una card elettronica da strisciare a ogni acquisto. Un po’ come succede in farmacia con la tessera sanitaria. Poi pene più severe contro l’evasione fiscale, ma in subordine.

Tempo fa il contrasto di interessi era parte nel menù di misure proposte da Cgil, Cisl e Uil per il fisco. Forse oggi è il caso che le organizzazioni dei lavoratori riprendano in mano idee di rottura come questa. Unico modo per sopravvivere al rullo compressore di Matteo Renzi, che ha praticamente azzerato il potere dei sindacati.

D’accordo con le spese deducibili anche un economista come Giuseppe Pennisi, presente all’incontro insieme al presidente del Censis Giuseppe De Rita, l’ex ministro e presidente dell’Istat Enrico Giovannini, l’esperto di previdenza Giuliano Cazzola, il segretario confederale della Uil Domenico Proietti e i professori di diritto Emma Imparato e Andrea Filippetti.

(TUTTI I DETTAGLI DEL CONVEGNO NELLA CRONACA DI LEO SOTO DI FORMICHE.NET)

(ECCO LA RELAZIONE DEL PROFESSOR PENNISI TENUTA AL CONVEGNO ORGANIZZATO DA CISAL-CONFEDIR-FEDERSPEV)


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