I foreign fighters e i militanti jihadisti che vivono nelle periferie delle nostre città rifiutano la religione rituale e spiritualistica dei loro padri. Quello che li spinge non è un discorso religioso – nemmeno nella versione premiale del “paradiso dei martiri”- ma un’ideologia totalizzante. L’islam radicale è apparso loro come l’unica utopia rivoluzionaria capace di dare identità, di opporsi a una realtà che disprezzano e di sovvertire realtà statuali da cui sentono di essere disprezzati. Il capolavoro di Al Baghdadi è stato quello di aver dato forma concreta a questa utopia con la costruzione del califfato, che ha offerto ai giovani radicalizzati una sponda politica e ideale alla decisione di combattere la guerra in Europa.
Spero di aver riassunto correttamente il succo della riflessione di Renzo Guolo sul radicalismo islamista (la Repubblica di oggi). Guolo è uno studioso che sa il fatto suo, e credo che anche questa volta abbia fatto centro. Dopo aver letto il suo articolo, mi è venuto in mente un celebre libro di Hannah Arendt, “Le origini del totalitarismo”. Pubblicato nel 1951, fu allora osteggiato – soprattutto dall’intellettualità di sinistra – per l’asserita analogia tra nazismo e stalinismo. È comunque merito della filosofa tedesca, al di là di certe forzature presenti nelle sue tesi, la lettura del totalitarismo novecentesco come forma politica assolutamente nuova e diversa dalle altre forme storicamente conosciute (dispotismo, tirannide, dittatura, assolutismo, autocrazia).
L’essenza di questa nuova e diversa forma politica per l’allieva di Martin Heiddeger era il terrore, e il suo principio di azione era nel pensiero ideologico. L’ideologia totalitaria pretende infatti di spiegare con granitica certezza il corso della storia: i segreti del passato, l’intrico del presente, le vie del futuro: “Rimane il fatto – scriveva profeticamente la Arendt- che la crisi del nostro tempo e la sua esperienza centrale hanno portato alla luce una forma interamente nuova di governo che, in quanto potenzialità e costante pericolo, ci resterà probabilmente alle costole per l’avvenire”.
Quarant’anni dopo Francis Fukuyama sosterrà che, dopo il crollo dell’impero sovietico, la democrazia liberale non aveva più rivali (“La fine della storia e l’ultimo uomo”, 1992). Samuel Huntington sarà più cauto, perché a suo giudizio si stava già delineando un blocco “islamico-confuciano” in grado di mettere a repentaglio la civiltà occidentale (“Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale”, 1997). Torniamo a noi. Totalitarismo viene da “totalità”, e quindi esprime l’idea di qualcosa che abbraccia e pervade tutto. Ebbene, dubbi non possono esserci: lsis è l’espressione più aggressiva e più violenta del totalitarismo del terzo millennio. L’Europa ci mise un bel po’ di tempo prima di capire la vera natura dell’espansionismo e dell’egemonismo hitleriano. Sta commettendo lo stesso errore con Daesh. Che il Dio dei Vangeli ci protegga.
ECCO GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET SU ISIS E GLI ATTENTATI A BRUXELLES:
Isis, dove sono i Guido Rossa nell’Islam? I Graffi di Francesco Damato
Vi spiego gli algoritmi dei terroristi (di Isis e non solo). L’analisi di Giuseppe Pennisi
Perché è utile seguire Israele per contrastare il terrorismo Isis. Le Punture di Spillo di Giuliano Cazzola
Come si deve rispondere al terrore di Isis. L’analisi di Luca Longo
Vi racconto Bruxelles dopo la strage Isis. Il commento di Gianfranco Polillo
Isis e Bruxelles, cosa hanno detto Clinton, Cruz, Sanders e Trump. L’articolo di Zeffira Zanfagna
Tutte le sciocchezze su Isis, Bruxelles, Servizi e Corano. Il corsivo di Stefano Cingolani
Bruxelles, la guerra di Isis e l’eutanasia dell’Europa. L’analisi di Benedetto Ippolito
Chi finge di non vedere la guerra di Isis. Il commento di Gennaro Malgieri
Vi racconto la fiacchezza morale che ci rende inermi davanti a Isis. Il commento di Corrado Ocone
Attentati a Bruxelles, come combattere con efficacia il terrorismo. L’analisi di Ennio Di Nolfo
Salah, Molenbeek e il jihad made in Europe. Il post del sociologo Marco Orioles
Tutte le bufale circolate sui media dopo la strage a Bruxelles. La ricostruzione di Alma Pantaleo
Così Clinton e Trump si rintuzzano anche sugli attentati a Bruxelles. L’articolo di Giampiero Gramaglia
Attacco terroristico a Bruxelles, tutti i dettagli. La ricostruzione di Emanuele Rossi
Bruxelles, da “non luogo” a capitale del terrore. Il corsivo di Guido Mattioni
Vi racconto tutto di Molenbeek. La testimonianza di Enrico Martial
Perché il Belgio è considerato “la culla del jihadismo” in Europa. L’approfondimento di Rossana Miranda