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Come si dividono i ciellini tra Stefano Parisi e Giuseppe Sala

Stefano Parisi

I ciellini voteranno per me”, ha detto Stefano Parisi in un’intervista pubblicata ieri sul quotidiano Il Giorno. Perché per lui e non per Sala? “Perché nella coalizione del mio avversario c’è una componente che considera Cl un’esperienza negativa e antropologicamente lontana. Lo stesso sindaco Giuliano Pisapia ha detto parole molto gravi in questo senso”, ha aggiunto. Un concetto, quello di Parisi, già espresso sul Fatto Quotidiano di martedì scorso. A domanda diretta Parisi infatti ha risposto: “Cl sarà presente nelle liste che sostengono la mia candidatura così come lo saranno altre componenti della società civile. Sono per una politica inclusiva, non divisiva“.

CHI STA CON PARISI
Nella coalizione creata ad hoc per sostenere il fondatore di ChiliTv e Fastweb ci sono alcuni ciellini. E’ vero. A sostegno di Parisi per esempio c’è Milano Popolare. La lista civica, presentata qualche giorno fa a Palazzo delle Stelline, è un contenitore eterogeneo (non solo ciellini per intenderci) seppur sia stata fortemente voluta dall’ex ministro Maurizio Lupi, che dovrebbe esserne capolista. Tra i nomi in lista con ogni probabilità ci sarà il consigliere comunale Matteo Forte, considerato delfino dell’ex ministro Mario Mauro e si vocifera che  potrebbero esserci anche alcuni professionisti del foro ciellini doc. A sostegno dei popolari milanesi anche l’ex governatore di Regione Lombardia Roberto Formigoni. Quasi certa è anche la candidatura (molto probabilmente con Forza Italia) del direttore di Tempi Luigi Amicone. Parisi inoltre ha dalla sua uomini di partito come Massimiliano Salini, parlamentare europeo ex Ncd oggi in Forza Italia, e Raffaello Vignali, deputato brianzolo di Area Popolare ed ex presidente della Compagnia delle Opere.

CHI STA CON SALA
Dalla parte di Beppe Sala infatti si sarebbe schierato (non senza destare scalpore) Massimo Ferlini, ex vicepresidente della Compagnia delle Opere e vicino ai seguaci di Don Giussani. Pure Fiorenzo Tagliabue (che bazzica l’ambiente di Comunione e Liberazione) avrebbe sposato in pieno la causa di Mister Expo. Tagliabue è a capo di Sec, società di comunicazione milanese che ha già collaborato con Sala in occasione dell’Esposizione Universale (per la parte ufficio stampa) e ora si occupa, tra le altre cose, della campagna elettorale del candidato di centrosinistra. Da giorni si discute in merito a una possibile candidatura di Ferlini. L’ex dirigente della Cdo ci terrebbe molto a scendere in campo ma da Sel il veto continua a essere più assoluto. Mister Expo si è più volte difeso sostenendo: “Con Ferlini ci siamo confrontati ma per ora solo questo, nulla di più”. Poi ha ribadito: “Anche in Cl ci sono delle brave persone”. Dalla parte di Sala penderebbe anche la preferenza di uno dei dirigenti dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Carmelo Ferraro. Ferraro, vicino a Cl e molto stimato negli ambienti di centrosinistra soprattutto dall’ex vice sindaco Ada Lucia De Cesaris e da Umberto Ambrosoli, sarebbe pronto a candidarsi. Inoltre, pare che a fare campagna elettorale per il candidato del Pd ci siano anche una serie di imprenditori milanesi che gravitano intorno al mondo ciellino.

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