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Vi racconto il mio amico Gianroberto Casaleggio

GIANROBERTO CASALEGGIO

“Sono quaranta minuti che ti aspetto in strada”. Gianroberto Casaleggio aveva fondato da poco la sua nuova società ed eravamo d’accordo di vederci a Milano sotto la sede di Unicredit, dove io avevo un appuntamento. Dovevamo aggiornarci sulle nostre rispettive attività. “Lo sai, Gianroberto, noi siamo uomini da marciapiede, per guadagnarci da vivere con le nostre idee dobbiamo batterli tanto”, gli risposi scusandomi per averlo fatto tanto aspettare.

Gianroberto era stato nel consiglio di amministrazione della società della quale ero l’amministratore delegato ed io con ruolo analogo nella sua Webegg. Ascoltava molto, parlava il giusto e gli piaceva scrivere. Eppoi amava fare impresa, essere un innovatore. Non era, comunque, un personaggio facile. Uno dall’intelligenza brillante e dal pensiero laterale vero. Per una breve stagione della mia vita professionale sono stato anche il suo capo “funzionale”, in quegli organigrammi che solo le grandi imprese possono partorire. La politica gli piaceva da sempre, ma mai è stato un politico come forma mentis. Per lui la politica era come la Rete, uno strumento per trasformare la società migliorandola. Non amava la grancassa e la scena che tanto piace ai politici di mestiere. Pur avendo fondato la startup politica di maggior successo al mondo aveva evitato di essere risucchiato dalla quotidianità della politica tenendosi alto sulle strategie. Ma nei problemi entrava fino in fondo e non lasciava mai nulla al caso. Soprattutto nel dare organizzazione al suo credo: tutto è piatto; la gerarchia è fluida, perché deve sapersi adattare al costante cambiamento; il team deve avere valori solidi che lo rendano invincibile.

Il nostro ultimo incontro fu quanto di più distante dalla politica politicante possa immaginarsi. Nella stanza riunione del suo studio milanese, piena zeppa di poster di Tex, mentre mangiavamo un pasto frugalissimo, abbiamo parlato per due ore di big data. Aveva subito l’operazione alla testa ed il fisico era ancora segnato. Gli spiegai perché, secondo me, i cosiddetti big data avrebbero modificato in profondità i meccanismi di funzionamento dell’economia di mercato: ora chi è interessato a sapere per decidere sa tutto e può prevedere, con un elevato grado di probabilità, la prossima mossa di acquisto o di vita delle persone. Significava, per me, che l’economia pianificata, che non aveva a suo tempo i big data per poter pianificare senza errori i suoi piani e per questo era fallita al netto della sua corruzione endemica, e l’economia di mercato si sarebbero, in un futuro non lontano, fuse per dar vita a nuovi equilibri istituzionali. Che dovevamo prepararci a un big bang sociale, economico e politico. “Ho cominciato da anni a studiare i big data, sono d’accordo con te, cambieranno tutto”, mi rispose.

Sulla politica e sulla sua creatura più riuscita, il M5S, aveva idee chiarissime. “Andremo al governo, i numeri lo dicono, non io”, mi spiegò la prima volta che ci vedemmo dopo il voto del 2013, “nella storia repubblicana tutti i partiti che hanno superato la soglia del 20% prima o poi hanno governato. Toccherà anche a noi se sapremo fare bene il nostro lavoro”.

È la missione che lascia al movimento che ha co-fondato. Diventare una forza sociale solida e matura per poter prendere le redini del Paese per migliorarlo trasformandolo. Adesso tocca alle nuove fila dei grillini: Apple è sopravvissuta ed ha continuato a vincere senza Steve Jobs, il M5S deve vincere anche senza Gianroberto Casaleggio.

GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET:

Cosa dicono di Gianroberto Casaleggio i non grillini
È morto Gianroberto Casaleggio, fondatore con Grillo del Movimento 5 Stelle
Io, giornalista grillino, vi racconto cosa succede nel Movimento di Grillo e Casaleggio. L’articolo di Mauro Suttora
Cosa si è detto dei Servizi al convegno del Movimento 5 Stelle. L’articolo di Michele Arnese e Emanuele Rossi
Ecco come il Pd di Renzi vuole regolare per le legge le primarie (vietate quelle on line di Grillo e Casaleggio). L’articolo di Gianluca Roselli
Acea, Atac, Metro C e rom. Ecco le idee (e le polemiche) di Virginia Raggi. L’articolo di Andrea Picardi
Perché Gianroberto Casaleggio ha rottamato Patrizia Bedori a Milano. L’articolo di Antonella Luppoli
Perché la multa di Casaleggio ai grillini indisciplinati è una carnevalata. I Graffi di Francesco Damato

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