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Tutti i dettagli sull’attentato di Monaco

Un cinquantenne tedesco dopo un accoltellamento in una stazione ferroviaria nella Germania meridionale, nei pressi di Monaco di Baviera, è morto in ospedale; altri tre pendolari sono rimasti feriti a Grafing. Sono stati attaccati stamattina da un uomo, che ha sferrato i colpi gridando “Allahu akbar”.

“Le osservazioni dell’aggressore fatte sulla scena del crimine indicano una motivazione politica, apparentemente un motivo islamista, ma non possiamo ancora determinare quale sia la causa esatta”, ha detto un portavoce della polizia. Dunque per adesso non c’è una conferma definitiva sulla matrice terroristica-islamica dell’attacco.

L’uomo arrestato per l’attentato è un cittadino tedesco di 27 anni, non noto alla polizia, con problemi psichici legati al consumo di droghe: dovrebbe aver usato un coltello da cucina con una lama da 10 centimetri ritrovato nel luogo dell’attacco. Pare che non voglia parlare con gli inquirenti, per il momento.

Una stazione radio bavarese sta segnalando che l’uomo che è morto in ospedale aveva 50 anni, mentre i tre feriti sono tra i 43 e 58 anni. Tutti di sesso maschile.

I primi report hanno suggerito che le quattro vittime avevano riportato tutte ferite “mortali”, ma le notizie sono ancora frammentarie.

Almeno una piattaforma alla stazione di Grafing Bahnhof, ad est della cerchia cittadina, rimarrà chiuso fino all’ora di pranzo.

Gli attacchi di matrice islamista compiuti attraverso accoltellamenti sono una prerogativa palestinese. Negli ultimi mesi del 2015 e per i primi mesi dell’anno diversi cittadini israeliani sono rimasti uccisi da aggressori armati di coltelli, che hanno colpito tra la folla: il numero di questi gesti è stato talmente alto che si è iniziato a parlare di “Intifada dei coltelli”.

Inoltre fu il portavoce dello Stato islamico Abu Mohammed al Adnani a suggerire di colpire gli infedeli con qualsiasi arma disponibile, come un coltello da cucina per esempio. Il gesto dell’accoltellamento al collo, per altro, evoca lo sgozzare purificatorio, visto più volte nei video/esecuzione prodotti dal Califfato.

 



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