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Tutte le ultime novità del governo Netanyahu

Con la nomina ufficiale di Avigdor Lieberman a ministro della Difesa, Benjamin Netanyahu si appresta a formare il governo più a destra della storia del giovane Stato ebraico.

Sebbene nel rapporto tra Lieberman e Netanyahu non siano mancati momenti di tensione, era da qualche tempo che il primo Ministro israeliano corteggiava il leader del partito della destra nazionalista, Yisrael Beiteinu, affinché questo entrasse a far parte della coalizione di maggioranza (qui l’articolo di Formiche.net).

COME CAMBIANO LE COSE CON L’ARRIVO DI LIEBERMAN

“Lunedì sera Avidgor Lieberman ha giurato come ministro della Difesa di fronte alla Knesset […] Cinquantacinque membri del Parlamento israeliano hanno votato a favore, mentre in quarantatré si sono opposti. Benny Begin, membro del Likud, si è astenuto. Dopo aver ricevuto il nuovo incarico, il posto di Lieberman nella Knesset è stato preso da Yulia Melinkovski, altro membro di Yisrael Beiteinu”, si legge sul quotidiano israeliano Haaretz.
Sofa Landver, componente del partito capeggiato da Liebermnan, invece, ha sostituito il ministro dell’immigrazione e Tzachi Hanegbi, membro del Likud, è stato nominato ministro senza portafoglio nell’Ufficio del primo Ministro.

La nomina di Lieberman ha consentito al suo partito di entrare a fare parte della coalizione di maggioranza, accrescendo, così, il numero di seggi che questa detiene in Parlamento. La nuova e più ampia coalizione “migliorerà la stabilità politica del Paese e aiuterà Israele a dialogare con le sfide che si prospettano”, ha affermato Netanyahu.

Anche il Presidente dello Stato ebraico, Reuven Rivlin, ha espresso il suo supporto per la nuova e maggiorata colazione, riferendosi alla mossa politica di Netanyahu come “corretta e giustificata”, si legge si Haaretz.

LE INTENZIONI DEL NUOVO (E PIU’ AMPIO) GOVERNO

Rivolgendosi alla Knesset, Netanyahu e il neo-ministro Lieberman hanno annunciato che il nuovo governo si impegnerà per raggiungere la creazione di due Stati indipendenti, riferendosi alla spinosa questione delle relazioni con i vicini palestinesi.

“In molti hanno speculato su quella che sarebbe stata la politica del governo a riguardo, ma io vorrei ricordare che per molti anni Yisrael Beytenu ha deciso di avallare la soluzione due stati per due popoli”, ha affermato Lieberman rivolgendosi alla Knesset, riporta Haaretz. “Io penso che il discorso del Presidente al-Sisi sia stato molto importante […] e sono d’accordo sul fatto che l’iniziativa di pace sia importante, perhé in grado di promuovere un serio dialogo con tutti i membri della regione”, ha proseguito il neo-ministro, riferendosi all’intervento fatto dal Presidente egiziano, a maggio, per sollecitare Israele a riprendere i negoziati con la controparte palestinese.

NAFTALI BENNETT METTE A REPENTAGLIO LA NOMINA DI LIEBERMAN

La nomina di Lieberman a ministro della Difesa sembrava certa, o almeno così stavano le cose fino a domenica scorsa, quando Naftali Bennett, leader del partito Habayit Hayehudi e ministro dell’Istruzione, ha minacciato il primo Ministro di votare contro, qualora la Knesset non avesse approvato la riforma da lui proposta in materia di sicurezza. La riforma proposta dal leader di la “Casa ebraica”, partito di destra sostenuto per lo più da ebrei giunti in Israele dall’Unione Sovietica, prevede che Netanyahu nomini 10 attaché militari, uno per ogni membro del gabinetto di sicurezza, affinché sia garantita una più veloce ed efficiente comunicazione.

A risolvere la crisi – inizialmente il primo Ministro non si era mostrato incline ad accogliere la proposta di Bennett – è stato Yaakov Litzman, ministro della Salute e membro dell’alleanza dei partiti ultra-ortodossi United Torah Judaism. La soluzione messa in campo da Litzman, sebbene temporanea, prevede che “Yaakov Nagel, generale di brigada del National Security Council, o il suo vice, operino come attacché militari presso il gabinetto di sicurezza fin tanto che i lavori per la creazione della commissione proposta da Bennett non siano terminati”, si legge su The Times of Israel.

“Mentre secondo alcuni analisti la riforma era necessaria, secondo altri, la proprosta di Bennett è vista più che altro come una manovra politica, in vista delle prossime elezioni politiche che si terranno nel 2019”, si legge su Al-Arabiya. Molti, infatti, reputano che Bennett aspiri a prendere il posto di Netanyahu.

COSA SI PENSA DELL’ENTRATA DI LIEBERMAN NEL GOVERNO

Miki Rosenthal, membro del Partito Laborista, ha commentato la nomina di Lieberman definendolo “un uomo razzista, un uomo violento […] un uomo irresponsabile le cui promesse non corrispondono alle sue azioni, un uomo corrotto”, riporta Haaretz.

Ahmed Tibi, membro arabo-israeliano della Knesset, e leader del Movimento arabo per il cambiamento, ha precisato di non essere poi così preoccupato per l’entrata di Lieberman nel governo: “Ci sono uomini ben più pericolosi; ad esempio il primo Ministro (israeliano)”. Tibi, tuttavia, non ha risparmiato le critiche nemmeno nei confronti dell’opposizione. Riferendosi a Herzog, il leader del partito Laburista che aveva cercato anch’esso di unirsi alla coalizione di governo guidata da Netanyahu, Tibi ha affermato che “di solito è l’opposizione a rimuovere il governo, mentre questa volta il governo ha espulso l’opposizione e incoronato Lieberman”, scrive sempre Haaretz.

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