Tutto come previsto! Non si può elevare al rango di incalliti mafiosi degli intrallazzatori che spacciavano bustarelle nel sottobosco dell’Amministrazione capitolina e poi venire a lamentarsi se una quaedam de populo, venuta da nulla, si appresta a diventare, al ballottaggio, sindaco dell’Urbe.
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Nell’immediato dopoguerra, in una delle prime elezioni amministrative della ritrovata democrazia, vi fu un forte contrasto tra Alcide De Gasperi e il Vaticano. La Curia, nel timore che il Comune cadesse nelle mani delle sinistre, sollecitò pesantemente la Dc a promuovere un listone civico in alleanza con le destre. A tal fine, per guidare la coalizione, venne mobilitato persino don Luigi Sturzo. De Gasperi si rifiutò. E i risultati elettorali gli diedero ragione. Col passare del tempo e con il distacco del Vaticano dagli affari italiani, vi sono state maggioranze di sinistra che non hanno mai avuto, pur nella diversità di posizioni, problemi con la Curia. Questa volta, invece, se sarà eletta la ‘”grillina’’ Virginia Raggi, tornerà ad esserci un sindaco omogeneo al Sommo Pontefice.
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Un rifacimento della favola di Cappuccetto rosso in versione elettorale romana. La città di Roma nelle vesti della nipotina rivolta a Virginia Raggi travestita da lupa (a sua volta nei panni della nonna in precedenza inghiottita): “Che orecchie grandi hai, nonna !’’. ‘’Te ne sei accorta lo stesso, sebbene io faccia di tutto per nasconderle sotto i capelli?!’’, risponde Virginia Raggi, nonna/lupa.
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C’è solo una tregua tra Matteo Renzi e la consorteria delle Procure oppure i loro plenipotenziari hanno stipulato un armistizio in vista di un prossimo trattato di pace (che faccia seguito alla resa incondizionata del premier/segretario)?
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È molto diffuso il pessimismo sull’esito del Brexit. Eppure i bookmaker danno per favorito il voto favorevole all’Unione. Le quotazioni delle scommesse sull’uscita sono persino al di sotto del ‘’pari’’.
