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Matteo Renzi ora rifondi il Pd a Napoli e Roma

VALERIA VALENTE , napoli

Matteo Renzi ha certamente colpa nei due risultati più negativi del Pd: Napoli e Roma. Fosse andato al ballottaggio a Napoli e uscito meglio a Roma, sfido chiunque a dire che il Pd non avrebbe ottenuto un risultato da non disprezzare e il più omogeneo tra tutti i partiti.

Perché ha perso a Napoli e Roma? Solo per un motivo: ha scelto due politici di partito e non due manager del tipo, ad esempio, di Sala e Parisi. Il racconto renziano prevedeva questo. Invece Renzi ha scelto i candidati dentro il partito. E ha perso. Sia di lezione.

Renzi deve assolutamente affrontare il tema del partito. Non può essere più la macchina sfiatata, inconsistente, di capibastone che è a Napoli e Roma. Il renzismo in queste due città è impresentabile. Al massimo rappresentato da giovani arroganti e ambiziosetti, senza arte né parte, che a 30 anni si danno già alla carriera politica. Una mortificazione degradante.

A Napoli e Roma, Renzi dovrebbe rottamare i giovani e trovare leader: maturi, forti nella società e non nel partito. Il renzismo locale è la palla al piede del renzismo. Lo si dice da tempo ma Renzi, evidentemente, ha altro da fare. Poi non si lamenti.

Un consiglio: a Napoli e Roma faccia piazza pulita e rifondi il Pd. Magari creando il polo della credibilità e della competenza: facendo appello alla “rivoluzione” del governo e della guida di due delle tre metropoli italiane, oggi deturpate dal populismo, dall’estremismo, dall’incultura di opposizione e dall’antagonismo di Raggi e De Magistris.


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