A ‘’Di martedi’’ ha commentato i risultati elettorali una nota politologa: Sabrina Ferilli.
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Il Pd è in procinto di cambiare nome, anche se l’acronimo resterà lo stesso. D’ora in poi si chiamerà Partito diviso.
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“Nebbia sulla Manica. Il continente è isolato’’. La battuta è attribuita agli inglesi, orgogliosi della loro “insularità’’. Ma, a pensarci bene, è un po’ lo stesso ragionamento che fa Matteo Renzi e che il suo “cerchio magico’’ ripete a pappagallo. Le elezioni non le ha perse lui, ma il suo partito.
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Se Renzi fosse fortunato un grande assist potrebbe venirgli dalla Consulta quando esaminerà, tra breve, i ricorsi contro l’Italicum. Se la Corte individuasse qualche rilievo di incostituzionalità, il governo sarebbe tenuto a modificare la legge elettorale (e non solo nei punti controversi). Introdurre, allora, delle regole più condivise potrebbe disinnescare lo scontro sul referendum (almeno all’interno del Pd), essendo il combinato disposto dei due provvedimenti (l’Italicum e la legge Boschi) a determinare le preoccupazioni (non infondate) dei sostenitori del No nel referendum.
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Durante la Seconda Guerra mondiale fu la resistenza degli inglesi a salvare l’Europa dal Nazismo. Non fu una scelta scontata né facile. Winston Churchill condusse una dura battaglia politica contro i protagonisti dell’appeasement all’interno del suo stesso partito (tra cui il premier Neville Chamberlain) che avevano imposto una linea rinunciataria fino ad allora. Ancora una volta tocca ai cittadini del Regno Unito salvare il Vecchio Continente e i suoi ordinamenti dal dilagare dei populismi. Loro, ancora una volta, sono in prima linea nel referendum sulla Brexit. Nel 1940 non dissero mai “Britannia First’’.
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Non si parla più di Argo. Vita da cani.