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Vaticano, tutti i prossimi movimenti nella Curia

Il Malaysia Herald, nella sua versione online, ha dato conto delle indiscrezioni che ormai da mesi circolano nei palazzi vaticani, secondo le quali sarebbe imminente una tornata di nomine che vedrebbe coinvolti cardinali di primo piano. Il tutto avverrebbe a settembre, dopo la pausa estiva e prima dell’impegnativo viaggio in Georgia e Azerbaijan, programmato tra la fine del mese e i primi giorni d’ottobre.

I CAMBI DOPO LA GMG DI CRACOVIA

Ma, sempre secondo quanto scrive il Malaysia Herald (ripreso anche da Religion Digital, ben più addentro alle questioni vaticane) la ragione principale dell’attesa sarebbe dovuta alla Giornata mondiale della gioventù che a partire dalla prossima settimana vedrà sfilare a Cracovia, con il Papa, migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi provenienti da ogni parte del globo. Francesco avrebbe infatti scelto il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici (che sarà soppresso dal prossimo 1° settembre) quale nuovo arcivescovo della città che vide come pastore Karol Wojtyla. La Gmg, insomma, sarebbe l’ultimo palcoscenico del cardinale Stanislaw Dziwisz, settantasettenne (quindi già da due anni in proroga) e per decenni segretario di Giovanni Paolo II.

MARADIAGA IN CURIA?

Attesa è poi la nomina del prefetto del nuovo dicastero che metterà insieme laici, vita e famiglia. I nomi circolati nei scorsi mesi sono diversi, ma – secondo le indiscrezioni – l’orientamento sarebbe quello di optare per “un vescovo proveniente dall’America latina” e in questo caso tutto porta a pensare, scrive il giornale asiatico, che il prescelto sarà il cardinale salesiano Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras) che però ha già 73 anni, e quindi (al netto di deroghe) potrebbe contare su un mandato limitato nel tempo.

SPOSTAMENTI ALLA DOTTRINA DELLA FEDE

Ma c’è un’altra posizione che da settimane è finita nel chiacchiericcio curiale, ed è quella di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Da tempo si parla di tensioni tra il Pontefice e l’attuale numero uno di quello che fu il Sant’Uffizio, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, ma ora la situazione sembra chiarirsi: Müller verrebbe nominato arcivescovo di Mainz, cattedra vacante dopo l’accettazione della rinuncia presentata per raggiunti (e di gran lunga superati) limiti d’età dal cardinale Karl Lehmann, e al suo posto a Roma arriverebbe Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna. La stima di Francesco per il porporato austriaco è nota, lo stesso Papa – conversando con i giornalisti di ritorno dal viaggio a Lesbo – rimandò alle parole di Schoenborn per un’interpretazione dell’Amoris laetitia post-sinodale.

PROMOVEATUR UT AMOVEATUR

Si tratterebbe però di un chiaro segnale di discontinuità: al più conservatore Müller subentrerebbe infatti un domenicano che si è dimostrato tra i più aperti a discutere di morale sessuale e familiare nel corso del doppio Sinodo del 2014 e 2015. E di certo non si potrebbe che tirare in ballo, per Müller il vecchio adagio del “promoveatur ut amoveatur”, ammesso che si possa parlare di promozione nel passaggio dalla Congregazione per la dottrina della fede alla cattedra di vescovo di Magonza.

LA CAUTELA D’OBBLIGO

In Vaticano si conferma, per sommi capi, il piano, anche se si raccomanda cautela. Non tutto sarebbe infatti già deciso e messo a punto. Rimangono tessere da incasellare e resistenze da superare. Se ne saprà di più nelle prossime settimane.


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