In molti si sono presentati personalmente e chi non lo ha fatto ha comunque mandato qualcuno in rappresentanza. Per chi a vario titolo guida le relazioni istituzionali all’interno di aziende, associazioni di categoria e think thank quella di ieri, d’altronde, non poteva essere una giornata come le altre. Non era mai capitato prima, infatti, di poter ascoltare dal vivo – ospite di un dibattito dedicato a chi si occupa di public affairs – Luigi Di Maio, leader in pectore di quel partito, il MoVimento 5 Stelle, che dal suo sbarco in Parlamento ha più di una volta dichiarato guerra ai lobbisti.
APPUNTAMENTO DA BISTONCINI
L’occasione l’ha offerta una delle più prestigiose società di lobbying in Italia, la Fb & Associati di Fabio Bistoncini (qui l’articolo di Formiche.net), ufficialmente per presentare un recente dossier elaborato dal suo centro studi sull’evoluzione del comportamento parlamentare dei pentastellati. Oltre al padrone di casa e al vicepresidente della Camera Di Maio, ha partecipato all’incontro anche la firma del Corriere della Sera Massimo Franco, che oggi – con un articolo pubblicato sul quotidiano diretto da Luciano Fontana – ha commentato così: “Strano incontro ma estremamente istruttivo. Nella metamorfosi governativa e moderata del figlioccio di Beppe Grillo il suo passaggio sotto le forche caudine dei gruppi di interesse è una tappa obbligata”.
IL DIBATTITO
130 – forse anche di più – le persone che hanno assistito al dibattito, senza, però, poter interloquire con Di Maio e fare domande. Tra gli altri, si sono visti anche Maria Laura Cantarelli di Nexive, Francesca Chioccetti di Samsung, Pierluigi Dalpino di Microsoft e Franco Spicciariello di Amazon. Appuntamento cui hanno partecipato anche i rappresentanti di think thank e associazioni di categoria. Folta anche la pattuglia in rappresentanza di Confindustria, della quale però non faceva parte il direttore delle Relazioni esterne di via dell’Astronomia Fabio Minoli. Ovviamente presente anche l’ex presidente dell’Autorità Garante per l’Infanzia Vincenzo Spadafora, che dallo scorso aprile si occupa di curare le relazioni istituzionali del vicepresidente della Camera.
GLI INVITATI
Come di regola avviene in queste occasioni, gli invitati erano però molti di più. Tra gli altri – nella lista di chi ha ricevuto l’invito di Fb & Associati – ci sono politici, giornalisti, esperti di lobbying e dirigenti d’azienda, come ad esempio Laura Bononcini di Facebook, Vittorio Cino di Coca Cola, Stefano Genovese di Unipol, Filippo Maria Grasso di Pirelli, Paolo Iammatteo di Poste Italiane, Patrizia Rutigliano di Snam e Sergio Scalpelli di Fastweb.
LA REAZIONE MEDIATICA
Un appuntamento che oggi ha inevitabilmente suscitato dibattitti e polemiche sui quotidiani e i social network: Di Maio e i suoi, d’altronde, sono stati protagonisti in questi anni di ripetuti attacchi nei confronti di chi esercita l’attività lobbistica. Ad esempio, un conoscitore del mondo pentastellato come Iacopo Jacoboni de La Stampa ha prima ricordato le tante frasi pronunciate nel corso del tempo dal vicepresidente della Camera contro le lobby e poi ha commentato: “Così ieri Luigi Di Maio è andato a stringere mani sorridente in un incontro organizzato con alcuni noti lobbisti italiani“.
DI MAIO E LE LOBBY
Ma quali sono le frasi che Di Maio ha riservato in passato alle lobby, prima di accettare l’invito di Bistoncini? “Sono persone che hanno lucrato sui soldi degli italiani“, aveva dichiarato in aula nel dicembre 2013, politicamente parlando, però, un’epoca fa. Ci sono, comunque, altre frasi molto più recenti, pronunciate da Di Maio contro la professione lobbistica sempre per attaccare Matteo Renzi. “Le lobby economiche ed editoriali lo stanno mollando“, ha spiegato qualche giorno fa. “Quando si tratta di favorire banche e lobbisti Renzi non ha nessun problema a erogare soldi“, aveva, invece, affermato a marzo.
DI MAIO RISPONDE
Consapevole del clamore prodotto dalla sua visita a una delle principali società italiane di lobbying, Di Maio oggi è tornato sull’argomento con un post su Facebook nel quale ha innanzitutto spiegato di aver accettato l’invito di Fb & Associati perchè il suo centro di ricerche “ha elaborato uno studio sugli ultimi tre anni in Parlamento del Movimento 5 Stelle“. Quindi le parole sul tema caldo: le lobby, i lobbisti e i rapporti con i cinquestelle. “Il rapporto tra portatori d’interessi e politica va regolato per Legge“, ha scritto il vicepresidente della Camera, che poi ha aggiunto: “Il principio cardine deve essere la trasparenza. Ci vogliono registri pubblici che mi dicano chi entra nei palazzi della politica, quali politici incontra, che proposte sponsorizza e quali partiti finanzia. Poi saranno stampa e opinione pubblica ad incrociare queste informazioni con le Leggi approvate da questo o quel partito, da questo o quel politico e si faranno un’idea di chi votare“.
L’affermazione di principio, comunque, è stata netta e tale da segnare una totale discontinuità con le convizioni del movimento delle origini: “Io non ce l’ho con le lobbies. Il problema è la politica senza spina dorsale, che si presta sempre alle solite logiche dei potentati economici decotti“.