Appuntamento il 2 agosto per i moderati centristi che sostengono il governo Renzi. Obiettivo dell’incontro? Trovare un’azione comune per il sì al referendum costituzionale. L’appuntamento seguirà la contrastata direzione nazionale di Scelta Civica che ha comunque visto confermata la linea del segretario Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia. Ecco tutte le ultimi novità in casa di Scelta Civica.
COSA E’ SUCCESSO IN DIREZIONE
La direzione nazionale di Scelta Civica ha confermato la linea del segretario Enrico Zanetti di “aggregazione dell’area moderata a trazione liberaldemocratica”. Espressione che significa una fusione tra i gruppi di ALA di Denis Verdini e quelli di Scelta Civica. La direzione, convocata a Roma per le ore 19 di giovedì 28 luglio, è iniziata con almeno un’ora di scontro procedurale e di verifica di poteri. Assistita da un notaio, si è svolta in un clima teso, con l’applicazione rigida di procedure e diritto di parola, dice una fonte della direzione: da un lato imposta per assicurare la validità giuridica della riunione e dall’altro contestata per l’esclusione di alcuni esponenti dagli interventi e dal voto, tra cui lo stesso capogruppo alla Camera, Giovanni Monchiero.
SBUFFI E RISULTATI
La direzione era stata convocata su richiesta dei membri contrari alla linea di Zanetti, sulla base di uno scontro che ha aveva avuto inizio il 14 luglio, in un clima che è sin da subito parso difficile da ricomporre, con il gruppo parlamentare da una parte e Zanetti con Mariano Rabino e altri due deputati dall’altra. I contestatori di Zanetti hanno sottoposto una mozione però respinta dalla direzione del 28 luglio con 19 voti, un astenuto e 12 membri che non hanno partecipato al voto. Da parte dei parlamentari e membri che hanno lasciato la seduta ci sono state contestazioni verbali circa l’esclusione di cinque membri dal voto (certificata però dalla presenza del notaio), sebbene il risultato politico (e quello numerico) non cambi, così come la gravità della frattura.
LO SCENARIO
L’esito sarà la costituzione di due gruppi parlamentari, uno Zanetti-Verdini (diciotto senatori e forse sedici deputati – di cui 4 zanettiani – denominato “SC – Verso i Cittadini per l’Italia”) e uno ex-Scelta Civica, con forse sedici deputati alla Camera e nessun senatore, che sta discutendo se vale ancora la pena di conservare il nome originario e non risolvere la questione della composizione a venti membri con l’integrazione di qualche deputato del gruppo misto.
LE DUE POSIZIONI
D’altra parte, oltre alla questione di opportunità dell’alleanza con Denis Verdini, i due settori di Scelta Civica erano ormai distinti tra una posizione più attendista (i fuoriusciti) e una più movimentista. Enrico Zanetti, nell’alleanza con ALA e con la prossima nascita di un gruppo parlamentare, punta a consolidare il processo di composizione in corso nell’area centrista.
LE PROSSIME TAPPE
Una tappa di questo processo di composizione del centro avrà luogo martedì 2 agosto, quando si riuniranno i parlamentari, distinti dal PD, che sostengono il “sì” al referendum, con due principali aree, quella Zanetti-ALA/Verdini e quella di Angelino Alfano, con i popolari di varia natura e formato. Si tratta di un incontro sul referendum costituzionale, ma che lascia intravvedere anche qualche ipotesi di convergenza politica sul medio termine: operazione di dialogo che non sarebbe riuscita senza il preventivo avvicinamento tra Verdini e Zanetti, e senza la separazione in Scelta Civica dai sostenitori del “no” al referendum.