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Salone del libro, come prosegue la sfida Torino-Milano

Massimo Bray e Monica Maggioni

La sfida Torino-Milano sul Salone del libro continua. Se da una parte il sindaco di Torino Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino confermano le date della prossima Fiera nel capoluogo piemontese (18-22 maggio 2017), il neo sindaco di Milano Beppe Sala conferma l’impegno per trovare una nuova soluzione per una fiera del libro a Milano. Dopo l’incontro con l’Aie, l’Associazione italiana editori e la Fiera di Milano, infatti Sala ha dichiarato: “Ci rivedremo a fine mese con gli editori e con Fiera”, ha detto. “Noi procederemo nella costruzione del nostro progetto che non può rinchiudersi in quello che succederà in Fiera a Rho, ma deve essere qualcosa che, da un lato, si allarga alla città, e dall’altro trova coerenza con Bookcity”.

“C’è bisogno di lavorarci e i confronti li faremo quando avremo un progetto” ha continuato. “A oggi c’è, comunque, il lavoro fatto da Fiera e mi pare che gli editori si siano espressi sulla volontà di venire a Milano”. Ha aggiunto anche che su questa decisione è “stato abbastanza prudente per evitare tensioni nei rapporti con Torino, ma, stante la situazione, non posso che collaborare per far sì che l’evento funzioni e coinvolga tutta la città”.

Quindi le due macchine si sono messe in moto. Milano da una parte, con Mondadori e Rizzoli di casa. Torino già con il nuovo presidente della Fondazione per il libro (l’ente promotore del Salone Internazionale del Libro di Torino) l’ex ministro della Cultura Massimo Bray (nella foto). Il nuovo direttore artistico e quello amministrativo verrà deciso già il 23 agosto, con l’obiettivo di rinnovare e dare nuova linfa al “prodotto” Salone fin qui conosciuto.

Antonella Parigi, assessore alla Cultura della Regione Piemonte, ha registrato la solidarietà di molti editori e confermato l’interesse a tendere la mano verso quelli indipendenti. Subito dopo la decisione dell’Aie di trasferire la Fiera a Milano, infatti dieci editori si sono dimessi dall’Associazione, non riconoscendosi più in essa.

Dalla loro parte e quindi dalla parte di Torino, anche il premio Nobel Dario Fo, che intervistato da La Stampa, ammette da un lato che ci sia bisogno di un rinvigorimento del Salone di Torino, ma dall’altro che “Milano non poteva e non doveva permettersi un simile atto di pirateria”.

Insomma, che la formula dovesse essere rivista è idea di molti e la sfida sia da Chiamparino sia da Appendino è stata accettata. Tanto che è possibile mandare idee, proposte e suggerimenti per il “nuovo” Salone di Torino alla mail ripensareilfuturo@regione.piemonte.it.

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