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Cosa (non) dice la stampa turca dell’attentato di Gaziantep

erdogan

Il terrorismo, sebbene non sia ancora chiaro di quale matrice, torna a colpire. Ancora una volta, a distanza di poco tempo, è la Turchia a dover pagare pegno. Dopo gli attentati che lo scorso giugno hanno insanguinato l’aeroporto di Istanbul, questa volta è toccato a Gaziantep, città della Turchia del Sud, e capoluogo dell’omonima provincia.

A quest’ultimo attacco, però, i media turchi sembrano volere, o potere, destinare minore copertura. L’appartenenza dell’attentatore suicida, un dodicenne accompagnato sul posto da due persone che poi si sono allontanate velocemente, inoltre, non è ancora stata chiarita. Sebbene il presidente Recep Tayyip Erdogan non abbia esitato a puntare il dito contro lo Stato islamico, che dal canto suo però non ha ancora avanzato alcuna rivendicazione, c’è anche chi afferma che dietro la strage ci sia il Partito democratico del Popolo, filo-curdo.

Ecco cosa ha scritto la stampa turca sull’attacco a Gaziantep.

DAILY SABAH

“Almeno 54 persone sono state uccise e altre 94 ferite quando un presunto terrorista di Daesh si è fatto esplodere colpendo la celebrazione di un matrimonio all’aperto, nella provincia di Gaziantep, nel Sud della Turchia, sabato scorso”, scrive il quotidiano turco Daily Sabah. “L’esplosione ha avuto luogo in un quartiere a maggioranza curda, mentre persone del posto e fonti ufficiali hanno confermato che le famiglie degli sposi fossero originari dell’Est del Paese”, prosegue il quotidiano. Daily Sabah è vicino all’Akp, il partito al potere in Turchia, e, in particolare, alla figura di Erdogan.

Il presidente turco, nel condannare l’attacco, ha affermato che molto probabilmente responsabili sono i miliziani dello Stato islamico. Erdogan, però, ha poi aggiunto “che non ci sono differenze tra i Gulenisti, l’organizzazione terroristica del Partito dei lavoratori del Kurdistan e Daesh”, riporta Daily Sabah. “Il nostro Paese e la nostra nazione hanno un unico e singolo messaggio per coloro che ci attaccano: non avrete successo”, ha commentato Erdogan.

Anche il primo ministro Binali Yildirim ha condannato l’attentato e ha affermato che la Turchia continuerà a combattere tutte le forme di terrorismo con determinazione.

Oltre alle dichiarazioni del governo, Daily Sabah ha riportato anche quelle di alcune persone rimaste coinvolte nell’attacco. “Non so cosa sia accaduto. La sola cosa che so è che la mia vicina di casa mi è caduta addosso. Se non fosse caduta sarei morta anche io, Il suo corpo mi ha salvata”, ha affermato Gulen Ates. “Non abbiamo visto nulla; solo parti del corpo”, ha dichiarato Sukru Akdogan, il fratello dello sposo.

HURRIYET

Il quotidiano Hurriyet, principale competitor di Daily Sabah, sembra dare meno spazio alla diatriba in corso sull’affiliazione del responsabile dell’attacco, quanto meno apertamente, e, piuttosto, preferisce dare spazio alle dichiarazioni rilasciate da alcuni governi stranieri sull’accaduto.

“Gli Stati Uniti e le Nazioni Unite hanno condannato fortemente l’attacco suicida, probabilmente organizzato dallo Stato islamico, che ha ucciso almeno 54 persone, inclusi 29 bambini, il 20 agosto, durante la celebrazione di un matrimonio nella provincia di Gaziantep”, riporta Hurriyet. “Siamo accanto ai nostri alleati turchi e speriamo di poter continuare a lavorare con loro per contrastare la minaccia comune del terrorismo”, ha scritto John Bass, ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia, via Twitter.

Anche il presidente russo Vladimir Putin, sull’onda del recente riavvicinamento tra Mosca e Ankara (qui, l’articolo di Formiche.net), non ha esitato a condannare l’attacco. “Il crimine commesso nel bel mezzo di un matrimonio ha sconvolto tutti con la sua cruenza e cinismo. Ancora una volta abbiamo visto come il terrorismo non solo non riconosca la legge, ma ignori anche le norme più basilari della moralità umana”, ha scritto lo zar in una lettera indirizzata a Erdogan.

Ban Ki-moon, Segretario generale delle Nazioni Unite, “ha espresso il suo cordoglio per le famiglie delle vittime, il governo e il popolo turco […] Il Segretario generale spera che i responsabili dell’attacco siano velocemente identificato e sottoposti a giustizia”, riporta Hurriyet.

Non hanno tardato ad arrivare nemmeno le parole di Federiga Mogherini, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, di Stefan Lofven, primo ministro svedese, e le preghiere di Papa Francesco.

“Anche Francia, Grecia, Azerbaijan, Gran Bretagna, Qatar, Pakistan, Bahrain, Giordania, Arabia Saudita ed Egitto sono tra i Paesi che hanno condannato l’attacco”, scrive Hurriyet.



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