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Industria 4.0, cosa prevede il piano di Calenda e Renzi

Investimenti, produttività e innovazione. Sono queste le parole d’ordine del piano nazionale Industria 4.0 presentato questo pomeriggio al Museo della scienza e della tecnologia di Milano dal presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e dal ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda.

LA CABINA DI REGIA

La presentazione ha fatto seguito al primo incontro della Cabina di regia del piano Industria 4.0 di questa mattina al Mise dove hanno partecipato il ministro Calenda, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dell’Istruzione Stefania Giannini, dell’Ambiente Gian Luca Galletti, dell’Agricoltura Maurizio Martina, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e l’amministrazione delegato di Cassa depositi e prestiti Fabio Gallia.

LE PAROLE DI CALENDA

“Il piano del governo per il programma Industria 4.0 andrà in legge di bilancio”, ha confermato il ministro dello Sviluppo economico al termine dell’incontro al Mise aggiungendo che le risorse “sono state definite nel dettaglio”. Il piano, ha spiegato Calenda, “è frutto del lavoro di sei ministeri e della Presidenza del consiglio. Siamo tutti molto desiderosi di mettere insieme uno sforzo di tutto il Paese, dai sindacati all’università”. “Credo ci sia la sensazione – ha aggiunto – che questa partita degli investimenti, e soprattutto quelli sull’innovazione, sia la partita del Paese”.

GLI INVESTIMENTI

Nel solo 2017 “mobiliteremo investimenti privati per 10 miliardi in più”, ha detto Calenda presentando a Milano il piano Industria 4.0. “È una sfida culturale, politica oltre che economica – ha proseguito – nel piano c’è dentro la fiducia nelle imprese, in nessuna delle slide c’è scritto dove investire, siete voi a scegliere come e dove, noi vi mettiamo a disposizione gli strumenti, l’altro pezzo di strada lo dovete fare voi”.
Il piano Industria 4.0 prevede inoltre +11,3 miliardi di spese private aggiuntive in R&S nel periodo 2017 e 2020 e +2,6 miliardi nel volume degli investimenti privati early stage.

LE 5 DIRETTRICI

Ecco le cinque direttrici del piano elencate nelle slide di presentazione: operare in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali; operare sui fattori abilitanti, e tra queste, ha detto Calenda, “ci sarà una priorità per la banda larga e le aree grigie”; orientare su strumenti esistenti per favorire il salto tecnologico e la produttività; coordinare i principali stakeholder senza ricoprire un ruolo dirigista.

INCENTIVI FISCALI

Il piano Industria 4.0 prevede incentivi fiscali per 13 miliardi, che non ricadranno tutti sulla legge di bilancio 2017”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico. “Tutto il piano è costruito su incentivi fiscali orizzontali – ha detto Calenda – l’azienda li attiva nel suo bilancio, non deve fare domanda e aspettare che qualcuno timbri. Io incentivi a bando su tecnologia e innovazione non li faccio più perché abbiamo imparato che è il modo di non spendere”.
Il piano, ha spiegato il ministro, prevede un incremento dell’aliquota dell’iperammortamento al 250% dall’attuale 140% per i beni legati alla manifattura 4.0. Viene inoltre prorogato il superammortamento con aliquota al 140% ad eccezione di veicoli ed altri mezzi di trasporto che prevedono una maggiorazione ridotta al 120%.

L’EVENTO DI AVIO AERO E FORMICHE

Domani il paradigma dell’industria 4.0 sarà al centro di un convegno dal titolo “Rinascimento industriale 4.0 un nuovo modello multidisciplinare per la crescita”, promosso da Avio Aero in collaborazione con Formiche, che si terrà dalle ore 9.30 presso il complesso degli Horti Sallustiani a Roma.

L’evento, moderato da Paolo Messa, fondatore della rivista Formiche, vedrà la partecipazione di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, Roberta Pinotti, ministro della Difesa, e di Riccardo Procacci, presidente e amministratore delegato Avio Aero.

A parlare di inversione del declino industriale e conseguimento dell’obiettivo di innalzare il contributo dell’industria manifatturiera al Pil ci saranno anche Mario Calderini, consigliere per le Politiche di Ricerca e Innovazione del Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Sandro De Poli, presidente e amministratore delegato di GE Italia e Israele, Stefano Firpo, direttore generale per la Politica Industriale Mise, Andrea Pontremoli, amministratore delegato Dallara Automobili, Marco Taisch, docente Politecnico di Milano e presidente del World Manufacturing Forum.

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