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Olimpiadi a Roma, Enrico Mentana bistratta non solo Virginia Raggi per il no

Enrico Mentana

Un colpo al cerchio e uno alla botte? Qualcuno la potrà anche considerare una posizione cerchiobottista quella di Enrico Mentana sul no in arrivo della giunta pentastellata di Roma retta da Virginia Raggi alla candidatura della capitale alle Olimpiadi del 2024. Ma cerchiobottismo, a volte, è anche ragionevolezza. Così il direttore del Tg de La 7 ha dato un colpo alle fisime grilline ma anche a chi, come svela oggi il quotidiano Repubblica, pensa di chiedere i danni al Comune di Roma.

Ecco il post completo di Enrico Mentana pubblicato su Facebook:

Alle Olimpiadi si può dire sì o no, ma non se ne può fare l’oggetto di una ennesima sceneggiata. Che la posizione del Movimento 5 stelle sia negativa sui Giochi 2024 a Roma lo si sa da tempo. Anzi, si può pensare che questo abbia contribuito al risultato elettorale nella capitale. Il sindaco Raggi e la sua giunta potevano poi benissimo cambiare idea, e non sarebbe stato un sacrilegio. Chi governa si prende le sue responsabilità, e la prospettiva di ospitare l’evento per eccellenza farebbe gola a qualsiasi amministratore. Ma se, come pare, il no sarà confermato, mi pare poco… olimpico cominciare a rinfacciare i soldi perduti o peggio da rifondere, come a dire: chi rompe paga. È una pressione dell’ultima ora che non fa onore a nessuno e si giustifica poco. Per due buoni motivi: il primo è che l’aggiudicazione delle Olimpiadi non è un affare tra Raggi e Malagò, ma una decisione che spetta al Comitato Olimpico Internazionale. Se per ipotesi si fosse tutti per il sì, e poi il Cio scegliesse, che so, Parigi chi pagherebbe per gli stanziamenti già fatti? Il secondo motivo ci riporta a quattro anni fa, quando a bloccare la candidatura italiana fu non il sindaco di Roma ma il premier dell’epoca, Monti. Chi pagò allora?

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