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Ecco l’agenda del viaggio di Papa Francesco in Georgia e Azerbaigian

papa francesco

Tre giorni nel Caucaso a solo poco più di tre mesi dall’ultimo viaggio nella regione. Il Papa questa mattina atterrerà all’aeroporto internazionale di Tbilisi, in Georgia, dove oggi venerdì 30 settembre inizierà il tour che si concluderà domenica in Azerbaigian. Subito, alle ore 15 locali (le 13 in Italia) vi sarà la cerimonia di benvenuto, seguita dalla visita di cortesia al presidente della Repubblica nel palazzo presidenziale. Più tardi, l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico.

NESSUNA PREGHIERA COMUNE CON IL CATHOLICOS

A metà del pomeriggio (le 16.40 georgiane) Papa Francesco avrà un colloquio con Sua Santità e Beatitudine Ilia II, Catholicos e Patriarca di tutta la Georgia, con il quale però non vi sarà alcuna preghiera comune, date le profonde differenze dottrinali e teologiche che dividono la chiesa ortodossa georgiana da quella cattolica romana. Al termine, l’atteso incontro con la comunità assiro-caldea nella chiesa di San Simone. Sarà l’occasione, con ogni probabilità, per un intervento del Papa riguardo il dramma degli assiro-caldei in Iraq, divenuti preda privilegiata dei jihadisti del cosiddetto Califfato islamico di Abu Bakr al Baghdadi.

 LA VISITA ALLA CATTEDRALE

Il giorno seguente, sabato, la messa allo stadio Meskhi, cui seguirà (nel pomeriggio) l’incontro con i sacerdoti, le religiose, i religiosi e i seminaristi, nonché con gli agenti di pastorale. Alle 17, Francesco – davanti al Centro di assistenza dei Camilliani – si incontrerà con gli assistiti e con gli operatori delle Opere di carità della Chiesa. Alle 18.15, la visita alla cattedrale patriarcale di Svetitskhoveli, a Mtskheta.

 IL PROGRAMMA IN AZERBAIGIAN

E’ questa l’ultima tappa del viaggio in Georgia, che lascerà domenica mattina prima delle 8. Da Tbilisi partirà alla volta di Baku, in Azerbaigian, dove sarà accolto dalle massime autorità dello stato. Alle 10.30, la Santa messa nella chiesa dell’Immacolata (Centro salesiano) e alle 12.45 il Papa si fermerà a pranzo con la comunità salesiana locale. La cerimonia “protocollare” di benvenuto avrà luogo nel pomeriggio, insieme alla visita di cortesia al presidente della Repubblica.

IL COLLOQUIO CON LO SCEICCO

Alle 16.30 la visita al monumento ai caduti per l’Indipendenza, quindi l’incontro con le autorità. Privato, alle 17.45, sarà il colloquio con lo sceicco dei musulmani del Caucaso, che avverrà nella moschea “Heydar Aliyev” di Baku. Poco dopo, l’incontro interreligioso con lo sceicco e i rappresentanti delle altre comunità religiose del paese. Seguirà la cerimonia di congedo e il rientro in Vaticano.

 IL DIFFICILE CONTESTO DIPLOMATICO

L’idea originaria era di unire le tappe in Georgia e Azerbaigian al viaggio dello scorso giugno in Armenia. “Purtroppo non è stato possibile”, disse il Papa tornando a Roma da Yerevan, lasciando intendere che le motivazioni per l’impossibilità erano prettamente politiche, e cioè lo stallo diplomatico tra l’Azerbaigian e l’Armenia, ancora divise dopo il conflitto per il controllo del Nagorno-Karabakh.

LE PAROLE DEL SEGRETARIO DI STATO

In un’intervista apparsa sull’Osservatore Romano, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha spiegato che “questa è terra di confine e le terre di confine sono terre di particolare ricchezza e vivacità, ma allo stesso tempo soffrono di particolari tensioni, di tanti conflitti, di lacerazioni”. Ecco perché, prosegue Parolin, il Papa ribadirà quanto detto più volte e cioè che è necessario “fare delle differenze non motivo di conflitto ma di arricchimento reciproco”. Questa, osserva il segretario di Stato, “è la grande sfida dei nostri giorni e certamente sarà una sfida che il Papa rilancerà anche in questa terra”.

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