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Pizzagate, bufale e post-verità fra Podesta, Flynn e Trump

Un uomo di 28 anni, Edgar Welch, è stato arrestato a Washington per aver sparato contro una pizzeria finita durante la campagna elettorale americana al centro di un’incredibile storia di notizie false, post-verità, teorie del complotto, scemenze. L’uomo è un esponente di quella che viene definita l’alt-right, ossia la nuova estrema destra incline alle ricostruzioni cospirazioniste che alcuni falsi siti di news mettono in circolazione. Per buona parte inventate, oppure montate e deviate, quando non assolutamente false, con il fine di aumentare contatti (e dunque soldi, clickbait) o ancora peggio confondere la propaganda con i fatti (anche siti di estrema sinistra sono avvezzi all’uso).

IL BLITZ

Nel primo pomeriggio di domenica Welch è entrato nel ristorante Comet Ping Pong, che si trova in Connecticut Avenue (più o meno tre chilometri dalla Casa Bianca), una pizzeria che, secondo una bufala circolata in modo virale su internet nelle settimane scorse, è il punto di ritrovo di un network di pedofili che coinvolge anche personaggi di rilievo del Partito democratico, i quali si muoverebbero usando il nome in codice “pizza”. Welch ha detto ai poliziotti intervenuti sul posto che voleva indagare da solo su quello che stava succedendo nel locale.

FAKE NEWS E MONDO FISICO

Domenica nessuno è rimasto ferito, l’uomo ha sparato quando i clienti e i dipendenti erano già fuggiti dopo le minacce iniziali, e non ha opposto resistenza all’arresto. L’episodio è una dimostrazione di come la diffusione di fake-news possa degenerare: è per certi versi un esempio di come le invenzioni della realtà digitale possano sovrapporsi a quella fisica. Il proprietario della pizzeria, James Alefantis, che ha ricevuto minacce personali e ha visto calare il giro di clienti e aumentare le recensioni negative su internet (dopo dieci anni di buone opinioni tra gli utenti) ha detto: “Quello che è successo oggi dimostra che promuovere teorie cospirazioniste, false e sconsiderate ha delle conseguenze”. Il verbo.

LE MAIL DI PODESTA

La storia intorno alla pizzeria Comet è nata dopo che su Reddit si è fatta largo l’interpretazione deviata per interesse politico di una delle mail sottratte da un attacco hacker subito dal capo della comitato elettorale di Hillary Clinton, John Podesta. Le mail secondo la linea ufficiale di Washington sono state sottratte all’account personale di Podesta e di diversi altri personaggi pubblici, oltre che dai server dei democratici americani, da hacker russi, probabilmente collegati ai servizi segreti di Mosca. Questi collegamenti non hanno prove definitive (sono però stati tracciati da diverse società di sicurezza informatica i link che portano agli hacker fino alla Russia). La Russia ha sempre negato il coinvolgimento, ma le accuse sono sostenute dalle posizioni formali prese dalle massime cariche dello stato americano in materia di sicurezza nazionale. Dopo che WikiLeaks ha ricevuto e pubblicato migliaia di queste mail personali hackerate, s’è scatenata la corsa a chi la costruiva più grossa: era un gioco al rialzo che come fine principale aveva screditare Clinton e favorire il suo avversario, Donald Trump – che tra l’altro ha messo nel ruolo di Chief Strategy Officer della Casa Bianca l’editore di uno dei più grossi siti di riferimento dell’alt-right, Steve Bannon di Breitbart News (neanche a dirlo, la storia non vera della Comet è stata pubblicata anche da Breitbart).

IL TURBINE DI SCIOCCHEZZE

La vicenda che coinvolge la pizzeria è un travolgente turbinio di stupidaggini su cui gli utenti trumpisti di Reddit prima, e diversi altri siti poi, hanno montato via via notizie inventate. Nasce da una festa di compleanno che Podesta ha fatto al Comet, a una mail in cui parlava della bontà della pizza di Alefantis, da un fazzoletto che lui aveva lasciato nel ristorante e da una raccolta fondi da organizzare. Conversazioni innocue che sono diventate messaggi in codice per gli schiantati di Reddit, rimbalzati da chi ha interesse nel distruggere i Democratici facendo fede sull’approssimazione della gente. Il tenore dei commenti dei detective autodafé che si sono recati a spulciare il ristorante è roba del tipo “qui si parla sempre di pizza e bambini”, come se fosse una cosa strana in una pizzeria – su Yelp le recensioni dicono cose tipo “Evitate questo covo di satanisti. Sono pedofili”.

L’IMBARAZZO DI PENCE

L’arresto dell’uomo armato (aveva un fucile d’assalto e una pistola, più una terza arma in auto), oltre che dare conferma sulla dimensione attuale del tema riguardante le notizie false, ha avuto anche un riflesso strettamente politico. Il vice presidente eletto Mike Pence in queste ultime ore è stato piuttosto in imbarazzo nel dover negare in lungo e largo che il figlio del Consigliere per la Sicurezza nazionale nominato da Trump, Michael Flynn, abbia avuto accesso alle comunicazioni governative del team di transizione. Il motivo di questa specifica è che proprio il figlio di Flynn ha ripreso la notizia falsa del Comet condividendola su Twitter: in realtà, sebbene la falsità della storia fosse nota, l’imbarazzo per i trumpers non c’è stato finché non è arrivato il matto che ha sparato dentro alla pizzeria, creando una situazione terribilmente sensibile. In effetti che il figlio del Consigliere del presidente che deve occuparsi di questioni delicate sulla sicurezza del paese e sulla politica estera americana sia un credulone cospirazionista che diffonde storie false che per poco non finiscono in tragedia, e che allo stesso tempo abbia o abbia avuto accesso a conversazioni governative riservate, un tantino imbarazzante può diventare.

(Foto: Twitter, @mflynnjr, Michael Flynn con sui figlio Michael G.)



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