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Perché Leonardo-Finmeccanica e Raytheon rompono l’intesa per la gara degli addestratori Usa

Exomars

Raytheon e Leonardo-Finmeccanica guidata da Mauro Moretti hanno deciso che “non proseguiranno congiuntamente” il progetto per la produzione del jet T-100. L’azienda statunitense e quella italiana hanno diffuso un breve comunicato stampa in cui spiegano che la decisione è dovuta al fatto che le “due aziende non sono state in grado di raggiungere un’intesa commerciale che potesse essere valutata” dall’aviazione americana. Si rompe dunque l’alleanza tra Leonardo e l’americana Raytheon per partecipare alla gara “T-X” negli Stati Uniti per 350 aerei addestratori per l’aeronautica militare.

I NUMERI E I TEMPI DELLA COMMESSA

La commessa è importante: si parla di 350 velivoli subito più altri in fasi successive fino ad arrivare a circa un migliaio. Defense News scrive che ci si aspetta che l’Air Force chiuderà il contratto con “un singolo fornitore” e lo farà entro quest’anno.

LE MIRE DI LEONARDO

Leonardo aveva proposto come base il suo aereo M-346, da adattare, ribattezzato T-100. Obiettivo? Presentare un’offerta nell’ambito del programma T-X, quello con cui il Pentagono vuole sostituire lo storico aereo da training T-38 Talon con un biposto più moderno e tecnologico. Nel 2010 Alenia Aermacchi, che produce l’M-346, aveva pensato di presentare un’offerta come prime-contractor, con la versione aggiornata T-100 Integrated Training System.

LA DICHIARAZIONE DI BAGNATO

“Nel febbraio 2016 Leonardo e Raytheon hanno manifestato l’intenzione di collaborare per partecipare alla gara T-X dell’U.S. Air Force. Sebbene le Società rimangano convinte circa la bontà dell’offerta basata sul T-100, non è stato possibile raggiungere un accordo”, ha dichiarato Filippo Bagnato, capo della Divisione Velivoli di Leonardo: “Conseguentemente, Leonardo e Raytheon non proseguiranno insieme nella gara T-X”.

IL PRECEDENTE

Nel gennaio 2013 il gruppo italiano ha trovato la partnership di General Dynamics, chiudendo una lettera di intenti per una joint venture, alla quale un anno dopo s’è unita anche la CAE Inc., azienda canadese specializzate nei simulatori di volo. Alla fine di marzo del 2015 anche GD si è ritirata lasciando, ufficialmente perché nella riorganizzazione degli investimenti il T-100 doveva essere tagliato, nuovamente sola Alenia come come fornitore principale. L’anno successivo, il 22 febbraio del 2016, la Raytheon ha annunciato l’accordo di partnership con l’azienda italiana; del team, oltre che la CAE fa parte anche la Honeywell Aerospace, che dovrà fornire i due motori del velivolo.

LO SCENARIO

Il ritiro della società del Massachusetts non obbligherà la controllata di Leonardo il ritiro completo dell’offerta. Restano in ballo gli altri quattro progetti presentati. Una è stata presentata da Boeing e Saab, e un’altra dalla Lockheed Martin insieme alla KAI (Korean Aerospace Industries): si chiama T-50 Golden Eagle, lo usano già i sudcoreani ed è prodotto dalla stessa casa degli F-22 e degli F-35, i più tecnologici aerei in dotazione all’Air Force e potrebbe avere sistemi analoghi a bordo che faciliterebbero la preparazione dei piloti. Poi c’è quella della Northrop Grumman e BAE Systems, lo Scorpion presentato da Textron and AirLand Enterprises e ancora un’altra in studio da Sierra Nevada Corporation e Turkish Aerospace Industries.


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