Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scelto Neil Gorsuch per il posto di giudice della Corte Suprema lasciato libero dopo la morte di Antonin Scalia lo scorso anno.
LA NOMINA-SHOW
Trump ha annunciato due giorni fa su Twitter di aver maturato una decisione e che martedì avrebbe rivelato il nome da lui scelto. Funzionari anonimi del suo entourage avevano rivelato alla stampa che c’era stata una scrematura, fino ad arrivare a dei “finalisti”: s’è subito pensato al reality show, dato che Trump stesso è stato conduttore di un talent dal titolo “The Apprentice” in cui alla fine sceglieva un suo collaboratore. Poi, poche ore prima dell’annuncio, ha invitato gli americani a seguire la diretta Facebook fissata per le otto di sera (prime time). Intanto a Washington era arrivato sotto i riflettori Thomas Hardiman, probabilmente una mossa per aumentare l’attenzione e creare suspence. E così la decisione, comunque importante, ha assunto un ulteriore peso mediatico.
LA STORIA PRIMA DI GORSUCH
Il posto che verrà preso da Gorsuch è vuoto dal febbraio scorso, quando il più famoso dei giudici della Corte è venuto a mancare: Scalia fu trovato morto per arresto cardiaco in un ranch texano dove si trovava per una battuta di caccia. Aveva 79 anni, era un conservatore duro e puro, era molto rispettato ed era considerato il faro intellettuale dei repubblicani alla Corte Suprema. Al suo posto Barack Obama aveva cercato di nominare Merrick Garland, un democratico. Ma la nomina deve passare per il vaglio del Senato, dove la maggioranza è appannaggio dei repubblicani e per questo i senatori conservatori hanno fatto quello che tecnicamente si chiama “ostruzionismo”. Per superarlo servono 60 voti a favore, una quota che Obama non avrebbe potuto mai raggiungere partendo da uno squilibrio di 52 a 48, e la sedia è rimasta vacante. Trump ce la farà? È possibile.
CHI È GORSUCH
Il giudice nominato dal presidente americano ha 49 anni, tre lauree, una alla Columbia (frequentata anche da Obama), una a Harvard e una all’University College di Oxford. Il Washington Post spiega che è considerato un “textualist”, ossia uno che interpreta la costituzione in termini letterali: questo tipo di visioni viene chiamata anche “originalism” e marca il segno tra chi vede la Carta come un riferimento immutabile nel tempo e chi ne fa interpretazioni aggiornate al contesto sociale contemporaneo. In questo suo modo di agire molto conservatore (in termini anche letterali), Gorsuch si trova però anche a tutelare le minoranze, aspetto base della costituzione americana. Per tale ragione la sua nomina non è del tutto criticata dai democratici ed è sposata dai repubblicani più moderati, che in questi giorni hanno storto il naso contro un provvedimento fortemente voluto da Trump che limita gli ingressi negli Stati Uniti e rivede le policy sull’immigrazione. Sempre per tale ragione l’avallo del Senato dovrebbe essere più facile, anche se inizialmente i democratici saranno interessati a ricambiare il dispetto ostruzionistico avuto su Garland.
BILANCIAMENTI
È quasi scontato che Trump otterrà comunque la nomina definitiva di Gorsuch, perché ha un Senato favorevole, perché è facile che qualche democratico meno in vista decida di votare a favore (anche per evitare che l’ostruzionismo porti il presidente a scelte meno apprezzate dai liberali) e perché ha davanti a sé tutto il mandato, dunque ha tempo per smuovere i voti. Tecnicamente quando Gorsuch entrerà tra i giudici della Corte si ristabilirà il rapporto 5 a 4 tra conservatori e democratici, anche se le decisioni prese dalla massima autorità giudiziaria americana non rispecchiano sempre gli orientamenti ideologici. La Corte Suprema di Scalia, sul quale solco secondo il New York Times dovrebbe muoversi il nuovo giudice (il più giovane di tutti), per esempio ha votato a favore dell’introduzione dei matrimoni gay e a favore dell’Obamacare, per dirne due.
LE VISIONI
Gorsuch è attualmente giudice della United States Court of Appeals for the Tenth Circuit, che include distretti di Colorado, Kansas, New Mexico, Utah, Wyoming, e Oklahoma. FiveThirtyEight, il sito di dati più famoso degli Stati Uniti diretto da Nate Silver, ha definito Gorsuch un “sostenitore” del Secondo Emendamento, che è quello che dà il diritto ai cittadini americani di possedere armi per autodifesa; in un comunicato la National Rifle Association, la principale lobby sulle armi degli Stati Uniti, ha accolto con piacere la nomina. Anche su questo aspetto il suo intellettualismo è simile a quello di Scalia, che è ritenuto giuridico il riferimento sui diritti del Secondo emendamento. In passato Gorsuch ha avuto posizioni contrarie sull’obbligo delle assicurazioni sanitarie di coprire i costi contraccettivi (aspetto dell’Obamacare che lo staff di Trump vorrebbe lasciare senza fondi), e contro le pratiche di eutanasia (argomento a cui ha dedicato il libro “The Future of Assisted Suicide and Euthanasia”). Il Denver Post (il principale giornale della città in cui è nato) scrive che può essere considerato un pro-life. È un membro della Chiesa Episcopale (che sostiene la necessità di informazione sull’aborto ed è contro negazioni per legge) ed è un forte sostenitore della libertà religiosa.
(Foto: Youtube, White House)