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Stadio Roma, ecco cosa pensa davvero Virginia Raggi del progetto Pallotta-Parnasi

Di Niccolò Mazzarino e Veronica Sansonetti
Daniele Frongia e Virginia Raggi

Ma qual è la posizione del Movimento 5 Stelle sul nuovo stadio della Roma voluto dalla società di James Pallotta? E qual è la vera posizione del Movimento fondato da Beppe Grillo sul progetto complessivo che dovrebbe essere realizzato su mandato della Roma calcio dal gruppo immobiliare Parnasi?

(LA FAMIGLIA PARNASI IN UNA GALLERY FOTOGRAFICA)

Sono le domande alle quali da giorni, anzi da settimane, forse da mesi, i palazzi della politica e dell’economia nella capitale si pongono per comprendere l’opinione della giunta pentastellata e del sindaco Virginia Raggi. Al momento, è chiaro il giudizio dell’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, che non ha esitato a silurare il progetto complessivo di Parnasi e Pallotta ma non l’idea del nuovo stadio (qui l’approfondimento di Andrea Picardi per Formiche.net sugli ultimi siluri di Berdini anche rivolti al sindaco Raggi, tanto che l’assessore in serata ha rimesso il mandato confermando comunque la stima nei confronti del primo cittadino).

(PAOLO BERDINI, CHI E’ L’ASSESSORE CHE NICCHIA SUL PROGETTO PALLOTTA-PARNASI. LE FOTO)

Nelle cronache di questi giorni, si descrive l’assessore tecnico Berdini come il vero oppositore al piano, in particolare per le cubature superiori a quelle previste dal Piano regolatore, mentre si indica ad esempio Daniele Frongia, assessore allo Sport e prima anche vicesindaco, come una delle personalità più vicine a Raggi considerato più accomodante nei confronti delle aspettative imprenditoriali sia della società calcistica controllata da James Pallotta sia del gruppo immobiliare Parnasi.

(LA FAMIGLIA PARNASI IN UNA GALLERY FOTOGRAFICA)

In verità si se si rivede l’intervento in aula di Frongia quando nella scorsa consiliatura era all’opposizione con gli altri tre consiglieri grillini tra cui Virginia Raggi, si può notare come le posizioni di Frongia sono pressocché identiche a quelle attuali espresse da Berdini. Così resta la domanda: ma cosa pensa il primo cittadino pentastellato?

(PAOLO BERDINI, CHI E’ L’ASSESSORE CHE NICCHIA SUL PROGETTO PALLOTTA-PARNASI. LE FOTO)

La risposta si trova in un documento firmato Movimento 5 Stelle Roma dai vertici capitolini del movimento compresi i consiglieri comunali dell’epoca del Movimento, tra cui l’attuale sindaco. Ecco di seguito il testo del documento datato 22 dicembre 2014:

Oggi l’Assemblea Capitolina ha conferito l’interesse pubblico al progetto urbanistico denominato “Stadio della Roma a Tor di Valle”, proposta di Delibera n. 163/2014, ai sensi della Legge n. 147/2014.

Tale progetto prevede la costruzione di un grande Business Park (centro direzionale e centro commerciale) con dentro un piccolo stadio di calcio di proprietà del signor Pallotta. Infatti, l’intero progetto prevede un milione di metri cubi di cemento, di cui solo il 14% è destinato allo stadio.

Il Movimento 5 Stelle di Roma ha votato contro questa delibera per i seguenti motivi:

1. con la scusa di costruire uno stadio, in realtà si costruisce un intero quartiere, andando ad intasare un intero quadrante della città.

2. la maggior parte dei terreni sui quali sorgerà il nuovo quartiere (commerciale e direzionale) non sono di proprietàdel comune, né dei soggetti che propongono il progetto.

3. la dichiarazione di pubblico interesse determina un aumento del valore dei terreni sui quali sorgerà il nuovo quartiere: l’affare lo fanno le famiglie Parnasi e Armellini (quest’ultima è proprietaria dei terreni il cui valore sarà decuplicato).

4. la magistratura sta indagando proprio sulle modalità di acquisizione di questi terreni da parte del gruppo Armellini e sulle finalità delle stesse.

5. l’Istituto Nazionale di Urbanistica rileva come il progetto stravolga il piano regolatore della città, ossia la legge che la tutela dalle trasformazioni urbanistiche dannose.
Il progetto va anche contro la legge sugli stadi, la Legge n. 147/2013, commi 304 e 305, la quale dispone che “Lo studio di fattibilita’ non puo’ prevedere altri
tipi di intervento <>, salvo quelli strettamente funzionali alla fruibilita’ dell’impianto e al
raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa”: è evidente dunque che la ratio della norma risulta stravolta da un progetto in cui gli interventi di altro tipo sono pari al 86%!

6. l’Istituto Nazionale di Urbanistica rileva come le nuove infrastrutture di trasporto che verranno realizzate siano utiliesclusivamente al Business Park, aggravando le condizioni di vita dei pendolari e di chi vive in quel quadrante.

7. esiste già un progetto di centro direzionale (lo SDO – Sistema Direzionale Orientale), che si sarebbe dovuto realizzare negli anni Sessanta e già ci è costato 1 miliardo di euro. Questi spazi sono attualmente inutilizzati e abbandonati. Un altro centro direzionale è, dunque, un inutile doppione destinato a rimanere vuoto o a far fallire lo SDO.

8. esistono già numerosi centri commerciali nello stesso quadrante, tra i quali il più grande di Roma.

9. esiste già un grattacielo nello stesso quadrante, voluto da Zingaretti e realizzato da Parnasi (costato 263 milioni di euro) che dovrebbe essere direzionale e, invece, è vuoto.

10. l’area è palesemente inidonea, infatti l’Autorità di bacino del Tevere ne ha evidenziato l’elevato rischio idrogeologico.

Questo progetto è dunque a vantaggio dei proprietari di terreni che valgono quasi niente, dei costruttori di strutture inutili e dei politici compiacenti. Un progetto da realizzare confondendo le carte. Come? Ad esempio, dando ai tifosi l’illusione di costruire uno stadio per loro e che invece sarà, proprio come quello attuale, di proprietà di terzi. (Movimento 5 Stelle Roma)

(JAMES PALLOTTA PRESENTA IL PROGETTO DEL NUOVO STADIO PER LA ROMA. LE FOTO)

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Di seguito un comunicato precedente rispetto al documento del dicembre 2014

La realizzazione del nuovo stadio dalla A.S. Roma, che dovrebbe sorgere nell’area occupata dall’ex ippodromo di Tor di Valle, comporta ingenti investimenti, non solo da parte dei privati che vi hanno interesse, nel caso la Società di Calcio A.S. Roma, ma anche (e qui sorgono i problemi) da parte del pubblico, vale a dire con soldi presi dalle tasche dei cittadini.

Ancora una volta quello che è l’interesse privato di pochi amici degli amici viene “camuffato” da interesse pubblico.

I costi dell’opera in questione non saranno interamente a carico dei privati, come ha cercato di lasciar intendere l’Assessore Giovanni Caudo in più occasioni, ma saranno (in buona parte) sostenuti dalla collettività.

Inutile sottolineare come in questo periodo, di aumento di tasse per i cittadini, ipotizzare la realizzazione dello Stadio della Roma nell’ex ippodromo di Tor di Valle è una follia, sia per i costi preventivati, sia per l’impatto urbanistico conseguente la realizzazione di tutta una serie di opere di viabilità, con relativi appalti e colate di cemento su tutto il quadrante interessato.

Se è vero che Roma necessita di stadi moderni e funzionali, che siano agli stessi livelli di quelli delle altre grandi città europee, è pur vero che ciò deve essere fatto nel rispetto delle regole, impedendo che la realizzazione dei suddetti impianti sportivi si trasformi nell’ennesima occasione per dare libero sfogo agli “appetiti” degli speculatori edilizi e dei politicanti di turno.

Dal punto di vista ambientale-paesaggistico, idrogeologico e della sicurezza in generale, l’impatto sul territorio in oggetto, così come sulle aree limitrofe, sarebbe pesantissimo. Gli studi sommari presentati fanno riferimento allo stato attuale dei luoghi, con un generico accenno airischi potenziali a cui l’area è esposta rispetto a eventi di origine naturale, ma senza nessuna analisi approfondita sulla reale pericolosità dell’area stessa e di come l’aumento sconsiderato della esposizione, in seguito alle nuove costruzioni (per migliaia di famiglie), inciderebbe esponenzialmente nella valutazione del rischio stesso.

L’equilibrio economico-finanziario dovrebbe essere raggiunto esclusivamente mediante l’implementazione di servizi ed attività accessorie, funzionali e pertinenziali alla struttura sportiva. In questo progetto detto equilibrio viene invocato, invece, per compensare l’enorme costo (270 milioni) delle opere d’urbanizzazione necessarie (a fronte di 340 milioni di costo dello stadio, peraltro già esorbitante ed allineato a quello degli stadi più costosi). Una follia!

Dal punto di vista delle infrastrutture per la mobilità e le opere di urbanizzazione è evidente che il loro costo abnorme è in funzione dell’intera trasformazione urbanistica e non del solo stadio o della riqualificazione della zona, ed è qui che si realizza la contraddizione più grande, che rende inaccettabile la proposta: si concedono diritti edificatori per circa un miliardo di euro per compensare costi di urbanizzazione che risultano principalmente funzionali alle opere compensatrici. Una spirale in grado di divorare territorio e risorse pubbliche!

Ps. Questo è il documento elaborato dagli attivisti iscritti al tavolo di lavoro del M5S Roma “Urbanistica e Patrimonio”: Progetto nuovo stadio A.S. Roma.

Ps2. Questo è il secondo comunicato stampa: Stadio A.S. Roma a Tor di Valle, chi paga il conto

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