“Mascalzone”. “Piccolo delinquente”. Così l’assessore all’Urbanistica di Roma, Paolo Berdini, che ieri ha rimesso il mandato nelle mani del sindaco, Virginia Raggi, ha definito il giornalista del quotidiano La Stampa, Federico Capurso, autore dello scoop-intervista in cui Berdini si lasciava andare a critiche serrate ed eloquenti nei confronti del sindaco pentastellato della capitale. Ma il cronista del quotidiano La Stampa ha confermato tutto, anzi ha aggiunto nuovi particolari di quello che Berdini avrebbe detto su Raggi. Ecco tutte le informazioni con la replica di Berdini e la versione di Capurso.
(L’AUDIO DEL COLLOQUIO CON LA STAMPA)
COSA HA REPLICATO BERDINI ALLA STAMPA
“Stavo parlando con due amici e il giornalista, questo piccolo mascalzone, ha carpito alcune frasi” Paolo Berdini, assessore all’urbanistica al Comune di Roma smentisce di aver mai rilasciato un’intervista al quotidiano la Stampa in cui avrebbe definito la Raggi “impreparata strutturalmente, non per gli anni”, e avrebbe detto che “si è messa in mezzo a una corte dei miracoli”, ” s’è messa vicino una banda”.
“Confermo di aver detto che la Giunta Raggi è impreparata ma mi ci metto anche io in mezzo, non immaginavo di trovare questo baratro a Roma”. Sui rapporti stretti tra Raggi e Romeo Berdini è ancora più categorico contro chi ha scritto l’articolo sul giornale attribuendogli frasi tra cui “Sono proprio sprovveduti. Questi secondo me erano amanti”. “Mai dette certe cose, è repellente ragionare su questo piano. Il ragazzo avrà contraffatto con i mezzi tecnologici a disposizione”. Poi conclude: “mI sono state messe in bocca parole inaudite da questo piccolo delinquente”.
La Stampa dal canto suo in una nota ‘conferma parola per parola il colloquio con l’assessore Berdini pubblicato nell’edizione odierna a firma del giornalista Federico Capurso’. ‘Se umanamente si può comprendere l’imbarazzo dell’assessore – si legge nella nota – questo comunque non giustifica in alcun modo gli inaccettabili giudizi che Berdini ha pronunciato sul collega per cercare di smentire quanto riferito’.
L’INTERVISTA DI CAPURSO A UN GIORNO DA PECORA
Federico Capurso, giornalista de La Stampa, oggi su tutti i giornali per un suo ‘colloquio’ con l’assessore al Comune di Roma Paolo Berdini, nel quale l’assessore attacca la Raggi, oggi è intervenuto a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, per dare la sua versione dei fatti. Berdini ha smentito di averle rilasciato un’intervista.
“Noi confermiamo questo colloquio, non c’era nessun bar, nessun caffé o aperitivo con gli amici, come ha detto Berdini. E’ stato un faccia a faccia, io e lui, io mi sono presentato come giornalista”.
Cosa ha detto a Berdini? “Gli ho detto il mio nome e che ero un giornalista de La Stampa. E lui si è lasciato andare abbastanza”.
Perché avete definito questo incontro un colloquio invece che un’intervista?
“Perché è stato un colloquio, io non gli avevo chiesto ufficialmente un’intervista. Ora al Campidoglio non è facile ottenere interviste, per cui si va con colloqui meno formali. Io invece – ha spiegato a Rai Radio1 -, sono andato ad un dibattito dove partecipava Berdini, ho aspettato che uscisse, e gli ho chiesto se voleva parlare”.
Berdini l’ha definita un mascalzone ed un piccolo delinquente.
“A me dispiace che l’abbia detto: comprendo l’imbarazzo che forse ha provato Berdini, ma io confermo parola per parola quello che ho scritto. Mi ha detto che la Raggi è inadeguata e che le mancanze non sono dovute all’età ma siano proprio mancanze strutturali”.
E’ vero che Berdini le ha detto che a suo avviso Romeo e la Raggi erano amanti?
“Si, si, me lo ha detto chiaramente. Non vogliamo fare gossip a tutti i costi, ma cerchiamo di capire che in questa cosa c’è anche un risvolto politico”.
Perché, secondo lei, Berdini non ammette di aver fatto l’intervista? “Nello stesso giorno in cui feci l’intervista, lui disse, riguardo allo Stadio della Roma, che ‘l’hanno presa sui denti’. Una frase smentita da Berdini, poi il giorno dopo è uscito un audio in cui si sentiva che l’aveva detto. Insomma, io confermo quanto scritto parola per parola”.
C’è qualcosa che non ha scritto nell’intervista?
“L’abbiamo alleggerita di alcuni intercalari poco pubblicabili. Non c’erano attacchi più forti alla Raggi, c’erano alcune parolacce, usate come esclamazioni, ma le abbiamo tolte”.
Ad esempio, quali?
“Quando parlava della polizza e della Raggi, con la sindaca che aveva detto di non saperne nulla, Berdini diceva ‘a chi cazzo lo vuoi raccontare’? E poi quando parlava di questa ‘banda’, che la Raggi si sarebbe messa intorno, invece di dire banda Berdini ha detto una banda di assassini”.
Chiaramente usando il termine assassini non intendeva il significato letterale.
“No, assolutamente – ha precisato Capurso al programma Rai -, di questo ne sono convinto”.
Lei che è un giovane cronista, pensa di esser stato bravo o fortunato a fare un simile scoop?
“Entrambe, la fortuna mi ha assistito e poi l’ho preso alla fine di una giornata di lavoro, magari quello è stato uno sfogo comprensibile”.
Lei lo aveva mai visto?
“No, era la prima volta che vedevo Berdini. Lui si è sfogato col giornalista che vedeva per la prima volta”.
L’ha chiamata qualcuno del M5S dopo l’intervista?
“No, non mi ha chiamato nessuno”, ha concluso il giornalista a Un Giorno da Pecora.