Ieri Formiche.net ha raccontato un incontro che mesi fa si è tenuto fra Beppe Grillo e rappresentanti delle aziende di Pallotta e Parnasi sul progetto immobiliare a Tor Di Valle con il nuovo stadio per la squadra di calcio della Roma. Dall’incontro sarebbe emerso quel sì politico (cubature da limare a parte) poi esplicitato pubblicamente negli ultimi giorni prima da Alessandro Di Battista, poi da Luigi Di Maio, quindi ieri da Virginia Raggi con un post sul blog di Beppe Grillo intitolato “Tutta le verità sullo stadio della Roma e il MoVimento 5 Stelle”.
Praticamente una non notizia, quella data da Formiche.net. A parte la chicca dell’incontro di Beppe Grillo con Mauro Baldissoni della squadra di Pallotta e con Luca Parnasi, dell’omonimo gruppo di costruzioni.
Ieri sera, con un post scriptum al post di Raggi, il fondatore del Movimento 5 Stelle ha scritto: “La notizia riportata da Formiche.net riguardo il mio incontro segreto per lo stadio della Roma è completamente falsa e infondata. Una fake news da manuale. Ho già dato mandato al mio avvocato di querelare la testata e chiunque altro riporterà questa bufala”.
Può capitare ai giornalisti di dare notizie imprecise. Così come i querelanti possono poi scoprire che non erano stati per nulla diffamati. L’articolo in questione conteneva informazioni riscontrate con diverse fonti e comunque scevre da giudizi o pregiudizi. Un piccolo esempio di come si lavora qui e di come gli animi siano surriscaldati: due giorni fa Formiche.net è stato criticato su Facebook dopo aver pubblicato un video-racconto sul progetto Pallotta-Parnasi ritenuto da taluni utenti troppo asettico, ovvero favorevole, al progetto.
Solo per sottolineare quanto il giornale che dirigo sia lontano da giudizi precostituiti e quanto invece ci appassionino gli approfondimenti e non le invettive pregiudiziali, quanto lavoriamo per le analisi e per cronache asciutte e corrette. Forse anche per queste nostre caratteristiche gli articoli su idee e opere del Movimento 5 Stelle suscitano reazioni opposte: o siamo accusati di dare troppo spazio ai grillini (quando ad esempio diamo conto e approfondiamo i programmi in cantiere a livello nazionale in vista delle prossime elezioni politiche) o siamo giudicati troppo critici verso i Pentastellati (quando si pubblicano commenti con rilievi su politiche e idee grilline che ci paiono opinabili).
La notizia di ieri, inoltre, è stata data senza sottintesi o malafede in considerazione della natura dei rapporti rivendicati dal movimento con le amministrazioni guidate da suoi esponenti. Il movimento rivendica alla luce del sole il diritto di affiancare il sindaco di Roma. Si è appena appreso, infatti, che nell’estate scorsa la sindaca, pressata dal partito perché si liberasse di Raffaele Marra come vice capo di gabinetto, lo mandò dal responsabile degli enti locali, il vice presidente della Camera, Di Maio, per lasciarsi esaminare e giudicare da lui.
In questo contesto come si può pensare che si potesse scambiare per un fatto sconveniente, e tanto meno offensivo, un incontro di Grillo con i proprietari e costruttori del nuovo stadio a Tor di Valle? Se l’incontro non lo ha avuto, lo smentisca e basta. Dov’è l’offesa?