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Perché (purtroppo) Erdogan gongola per le cose turche in Olanda e Germania

erdogan

La variabile Turchia è un’aggravante, anzi l’aggravante per eccellenza. Ma il vero problema si chiama Europa. Le recenti crisi diplomatiche prima con Berlino e poi con l’Aja hanno dimostrato che il processo di integrazione, anche quando dura da più generazioni, fa acqua da tutte le parti.

Il presidente Erdogan probabilmente ha giocato d’astuzia. Sapeva che i governi tedesco e olandese, per opportunità politiche date da scadenze elettorali, avrebbero negato i comizi in vista del referendum del 16 aprile, sul quale Erdogan si gioca il tutto e per tutto, ossia se diventare, anche per legge, un presidente della Repubblica con super poteri o meno. Quello che però il leader dava per scontato e che i governi europei non hanno ancora capito è che un turco all’estero, nell’animo, anche dopo più generazioni, rimane per prima cosa turco, in grazia per quel rapporto per noi incomprensibile che loro hanno con la propria identità nazionale. Il che crea un precedente scomodo e un grosso problema sul lungo termine.

Se tutto va bene, in una sola mossa, Germania a Olanda hanno involontariamente fatto campagna elettorale in favore proprio di Recep Tayyip Erdogan, che proprio in queste ore nel suo Paese sta chiedendo di votare sì alla riforma costituzionale in favore della Turchia e contro un’Europa che voleva influenzare il voto, impedendo ai politici della Mezzaluna di fare campagna elettorale all’estero.

Fosse solo questa la conseguenza, sarebbe il minore dei mali. Il problema, ed è il problema più grosso, è che la radicalizzazione della Turchia e in generale delle comunità islamiche in Europa ce l’abbiamo in casa e se non sappiamo come reagire davanti a richieste come quelle di Ankara è colpa nostra fino a un certo punto.

Che cosa avrebbero dovuto fare Berlino e l’Aja? Consentire comizi a leader politici di un Paese terzo, come la Turchia e tutte le problematiche che porta con sé, davanti a migliaia di persone? Sarebbe stato assurdo e se olandesi e tedeschi si fossero ribellati avrebbero fatto bene. Però, di contro, abbiamo visto a che cosa porti l’atteggiamento contrario.

Particolari emersi sulla stampa olandese in queste ore fanno vedere come almeno in questo caso, da parte della Turchia, si sia fatto di tutto per provocare e creare un casus belli.

C’è solo una soluzione per evitare che leader divisivi come Recep Tayyip Erdogan possano avere presa sulle comunità islamiche, destinate per altro ad aumentare. E’ utopistica ai limiti dell’irrealizzabile, ma l’unica percorribile. Fare capire loro che mantenere uno stretto legame con la propria comunità di origine è una cosa bellissima, ma che loro sono parte di un progetto nazionale ed europeo, di una comunità insomma.


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